I dati 2022 sulle nuove diagnosi da HIV in Italia elaborati dal Centro Operativo AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità, con il contributo dei componenti del Comitato Tecnico Sanitario del Ministero della Salute, disegnano una situazione epidemiologica in linea con quella dei Paesi più avanzati. Si confermano tuttavia anche alcune persistenti criticità, prima fra tutte quella delle diagnosi tardive, in progressivo aumento in Italia (58%) e molto sopra la media europea (51%). “Un dato inaccettabile, dal momento che da anni la scienza ci ha fornito strumenti terapeutici in grado di rendere il virus non trasmissibile e di assicurare alle persone con HIV prospettive di vita, in linea con la popolazione generale. Conoscere il proprio stato sierologico è la prima condizione per mettersi ciascun* al sicuro”, affermano le Associazioni ANLAIDS ETS, Arcigay APS, ASA Milano ODV, C.I.C.A, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, LILA ONLUS, Milano Check Point ETS, Nadir ETS, NPS Italia APS, PLUS APS, che per riaprire il dibattito pubblico in Italia sul tema hanno lanciato la campagna U=U Impossibile Sbagliare. L’iniziativa è patrocinata dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali SIMIT e promossa dalla Conferenza Italiana sull’AIDS e la Ricerca Antivirale ICAR.
I DATI 2022
La curva delle nuove infezioni è in netta discesa da oltre un decennio. Tuttavia, nel 2022 sono stati 1.880 i casi notificati, che con i ritardi di notifica si stima arriveranno a circa 2mila, in lieve ripresa rispetto ai 1.770 del 2021 (erano stati 1.303 nel 2020, il minimo storico, per effetto della pandemia). Nell’ultimo biennio l’andamento al ribasso sembra dunque essersi fermato, muovendosi su livelli più stabili. È possibile che il sistema dei servizi per le malattie infettive risenta ancora degli stravolgimenti causati dal COVID-19. Le segnalazioni diminuiscono o restano stabili in tutte le fasce d’età, sia in numeri assoluti sia in percentuale, a eccezione di quella degli over50, che percentualmente vede un crescente aumento di segnalazioni. Le nuove diagnosi che riguardano i grandi adulti e gli anziani passano dal 17,2% del 2012 al 31,2% del 2022, arrivando a rappresentare 1/3 del totale. L’84% delle diagnosi è legato alla trasmissione sessuale. Le diagnosi dovute a rapporti eterosessuali non protetti rappresentano il 43% del totale; quelle dovute a rapporti sessuali non protetti tra uomini che fanno sesso con altri uomini (MSM), sono quasi il 41%. Tra gli eterosessuali che hanno ricevuto una nuova diagnosi, i maschi sono circa il 25%; le donne quasi il 18%.
“Il dato più preoccupante – dichiarano le Associazioni – è rappresentato dal numero elevatissimo di diagnosi tardive, i cosiddetti late presenter, persone che scoprono di aver contratto l’HIV tardi, cioè quando il loro sistema immunitario è già compromesso o quando sono già in AIDS, cioè mostrano i sintomi delle patologie correlate.”
Nel 2022, il 58,1% dei soggetti che hanno ricevuto la diagnosi di HIV era già in AIDS (403 persone) o prossimo a questa condizione; il motivo principale per cui ci si sottopone a un test (oltre il 40%) è stata la comparsa di sintomi o patologie AIDS-correlate; solo nel 24% dei casi il test è stato eseguito per aver avuto rapporti non protetti. Quasi il 9% ha effettuato il test nell’ambito di altri controlli e in occasione di campagne informative o di screening, a conferma dell’importanza dei test offerti anche da servizi non sanitari, più vicini ai target meno propensi a rivolgersi ai servizi tradizionali.
I late presenter sono in aumento per tutte le modalità di trasmissione, ma i con profili di rischio più alti nella popolazione eterosessuale, soprattutto maschile. In particolare, nel 2022 hanno ricevuto diagnosi tardive i 2/3 degli eterosessuali maschi (circa il 66%) Italiani e stranieri e più della metà delle donne eterosessuali; per gli MSM la percentuale è del 50%. La probabilità di diagnosi tardive cresce inoltre con l’aumentare dell’età, rappresentando tra i maschi, soprattutto eterosessuali, il 69,3% nella fascia 50-59 anni e il 79,2% negli over60; numeri inferiori ma sempre molto alti anche tra le donne delle stesse fasce d’età. Le diagnosi tardive sembrano dunque più numerose in gruppi di popolazione e in fasce d’età che non si percepiscono a rischio e/o che sono percepite come tali. A fronte di una media europea di diagnosi tardive che si attesta sul 51%, in Italia i casi late presenter raggiungono invece il 58%. “Questo fatto è tanto più inaccettabile alla luce dei vantaggi offerti dalle attuali terapie antiretrovirali, in grado di preservare la vita e la salute delle persone con HIV e di rendere il virus non trasmissibile per via sessuale”, ribadiscono le Associazioni. “Ecco perché in occasione di questo 1° dicembre (2023, ndr), Giornata Mondiale per la Lotta Contro l’AIDS, siamo tutte impegnate nella campagna U=U Impossibile Sbagliare.”
U=U (undetectable = untransmittable, non rilevabile uguale non trasmissibile) è la formula adottata in tutto il mondo e che traduce con un linguaggio immediato quello che le evidenze scientifiche hanno dimostrato senza alcun dubbio, ricordano le Associazioni: le persone che vivono con l’HIV e hanno raggiunto una carica virale non rilevabile grazie a una terapia antiretrovirale efficace non possono trasmettere il virus, nemmeno attraverso rapporti sessuali non protetti. “Siamo di fronte ad un enorme passo avanti della scienza nella lotta contro l’HIV. È un fatto scientificamente dimostrato e non può essere negato”, affermano. “E questo passo avanti ha importanti ricadute nella vita delle persone con HIV: significa avere la stessa aspettativa di vita di qualunque altra persona, avere relazioni sessuali sane e soddisfacenti; significa poter avere figli e figlie con la certezza di non trasmettere loro il virus. U=U significa che il rischio di trasmissione dell’HIV è zero. Significa finalmente libertà.”
La campagna è innanzitutto il sito impossibilesbagliare.it, che raccoglie informazioni aggiornate e le fonti da cui sono tratte; disponibile anche un glossario, una guida alla prevenzione e uno strumento per individuare il presidio più vicino presso il quale poter effettuare un test. È inoltre visionabile uno spot ideato e realizzato da Diversity Lab, con la direzione creativa di Giorgia Di Pasquale, e che ha per testimonial la speaker radiofonica e scrittrice Florencia Di Stefano-Abichain: “La Terra? È tonda; Il fuoco? Brucia; 2+2? 4”. Risposte fondamentali alle quali è impossibile sbagliare, concludono le Associazioni, proprio come per U=U, non rilevabile = non trasmissibile.