Un appello ai volti noti dello Sport, dello Spettacolo e della TV per diventare testimonial della donazione del sangue e del plasma. È l’invito dell’assessore regionale al Welfare della Lombardia, Guido Bertolaso. In occasione della XX Giornata Mondiale del Donatore – che ricorre il 14 giugno 2024 – sono state presentate a Palazzo Lombardia, insieme al presidente dell’Avis regionale, Oscar Bianchi, e al presidente nazionale, Gianpietro Briola, in collegamento telefonico da Roma, diverse iniziative di sensibilizzazione sul tema. Intervenuto anche Federico Brembati, 33enne bresciano donatore da 15 anni e volontario dell’Associazione.
“L’importanza della donazione spesso viene capita solo nel momento in cui si viene coinvolti in una problematica che richiede trasfusioni: un incidente di macchina, una patologia o anche un parto complicato”, afferma Bertolaso. “Sono moltissime in realtà le occasioni in cui in Ospedale si può salvare una vita solo se c’è a disposizione il quantitativo di sangue necessario per poter intervenire. Basti pensare al caso del poliziotto Christian Di Martino, servitore dello Stato accoltellato in una stazione di Milano: se non avesse ricevuto più di 100 sacche di sangue, plasma ed emoderivati durante l’intervento chirurgico effettuato all’Ospedale di Niguarda, sarebbe sicuramente morto.”
L’appello ai personaggio pubblici è dunque di lasciarsi coinvolgere in attività di prevenzione, come nei mesi scorsi Zlatan Ibrahimovic e Ambra Angiolini: “Mi piacerebbe avere qualche calciatore o sportivo, come il n. 1 del tennis mondiale o il neo campione europeo di salto in alto al nostro fianco”, dichiara Bertolaso. “Penso infatti che sarebbero i testimonial più efficaci.”
Obiettivo di Regione e Avis Lombardia è raggiungere l’autosufficienza di sangue e plasma sul territorio, sensibilizzando sempre di più la popolazione e ampliando la base di donatori volontari. “Purtroppo, anche se siamo molto vicini ad arrivarci, non abbiamo ancora la completa autosufficienza di sangue e plasma e su questo dobbiamo lavorare insieme ad Avis e alle realtà che si occupano di donazione sul territorio”, continua Bertolaso. “Serve la collaborazione e la disponibilità di tutti. Per questo credo sia importante trovare dei testimoni illustri che possano aiutarci a fare pubblicità nell’ambito della salute e della prevenzione.”
Lo scorso ottobre sono stati deliberati 2,6milioni di euro, di cui 800mila relativi alle tariffe di rimborso per le attività di donazione di sangue e 1,8milioni di euro per progetti di promozione e consolidamento sulla donazione da realizzare in collaborazione con le Associazioni lombarde. I dati del Bilancio Sociale 2023 di Avis Regionale Lombardia segnano un aumento del +10,39% di nuovi iscritti rispetto al 2022 (passando da 21.584 a 23.827) e un incremento del numero totale dei donatori, a quota 261.811. Stabile, tuttavia, l’andamento delle donazioni: 463.822, suddivise in 382.546 sacche di sangue intero; 76.237 di aferesi; 5.039 di altre donazioni.
“L’autosufficienza di sangue e plasma non è solo un obiettivo operativo, ma rappresenta anche un traguardo di grande valore sociale e sanitario: significa poter contare su risorse interne, riducendo la dipendenza da fornitori esterni e garantendo una risposta rapida e adeguata al Sistema Sanitario”, afferma Bianchi. “In questo periodo stiamo cercando di sensibilizzare i donatori Avis, attuali e potenziali, verso l’importanza della donazione soprattutto di plasma, proprio per evitare di ricorrere all’acquisto sul mercato estero. Ad oggi siamo al 5% della popolazione che dona, perciò di fatto abbiamo ancora il 95% da sensibilizzare e coinvolgere. Come lo stiamo facendo? Fornendo informazioni su quanti e quali sono i prodotti che vengono realizzati con il plasma e gli utilizzi che ne vengono fatti nelle strutture sanitarie. Spesso si dà per scontato che sangue e plasma siano ‘archiviati’ in quantità sufficienti, ma non è sempre così.”
“Donare è un gesto tanto semplice quanto importante”, dichiara Brembati. “E diventare volontario lo è altrettanto. Molto spesso i giovani non si approcciano ad Avis per mancanza di tempo, ma basta davvero poco per fare la differenza. Con solo una piccola parte del loro tempo, possono contribuire a salvare vite e a sostenere la comunità. Penso che sia un’opportunità per crescere, conoscere nuove persone e sentirsi parte di qualcosa di grande e significativo.”