Diabete. Pazienti e Medici attraversano a nuoto lo Stretto di Messina

Sono una trentina, fra persone con diabete, Diabetologi e “amici” della Diabetologia impegnate oggi, domenica 14 luglio 2024, nella traversata a nuoto dello Stretto di Messina. Tra il mito di Scilla e Cariddi e quello di Colapesce, il braccio di mare che separa l’Italia peninsulare dalla Sicilia attrae da sempre nuotatori di ogni livello, desiderosi di mettersi alla prova in queste acque. L’obiettivo odierno non è però limitato alla sola performance sportiva: lo scopo, spiegano gli organizzatori, è infatti ricordare che “il diabete non è un limite, non solo per condurre una vita normale, ma anche per una vita straordinaria, fatta di imprese eccezionali, quale è appunto la traversata a nuoto dello Stretto”. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Nazionale Medici Diabetologi (AMD) e patrocinata dalla Federazione delle Società Diabetologiche Italiane FeSDI, è stata presentata nei giorni scorsi a Messina nel corso di una conferenza stampa alla presenza del sindaco della città, Federico Basile, e di Giovanna Spatari, magnifico rettore dell’Università degli Studi di Messina; a seguire, ha avuto luogo il convegno AMD Diabete, Sport e Tecnologia: un Tuffo nell’Innovazione, che ha riunito un centinaio di Diabetologi provenienti da tutt’Italia per fare il punto sui migliori approcci per integrare l’esercizio fisico nella vita delle persone con diabete, in particolare quello di tipo 1 che insorge in età giovanile.

“L’evento scientifico […] e quello sportivo […] pongono l’accento su una nuova concezione del legame tra sport e diabete”, dichiara il prof. Giuseppina Russo, ordinario di Medicina Interna presso l’Università di Messina, direttore UOS Diabetologia AOU Policlinico Universitario G. Martino, tra gli organizzatori del duplice appuntamento. “L’attività fisica fa parte della terapia del diabete, insieme a farmaci, tecnologia e a una corretta alimentazione, ma oggi grazie ai progressi nella gestione di questa condizione, il diabete non è più un ostacolo alla pratica sportiva agonistica, anche estrema. Siamo passati dal dire ai nostri pazienti ‘hai il diabete, fai movimento’ al dire loro ‘nonostante il diabete, non porti limiti, puoi fare grandi cose, raggiungere i massimi livelli anche in un ambito sfidante come lo sport’. È un messaggio importante per tutti quei bambini e ragazzi (sempre di più) che ricevono una diagnosi di diabete 1. Dobbiamo motivarli, far loro comprendere che hanno davanti una vita da vivere a pieno.”

“L’innovazione farmacologica, con nuove molecole, e quella tecnologica, con sistemi per il monitoraggio della glicemia e l’erogazione d’insulina sempre più pratici e discreti, ha notevolmente semplificato la quotidianità di chi convive con il diabete”, afferma Paolo Di Bartolo, direttore della Rete Clinica di Diabetologia dell’AUSL della Romagna e persona con diabete, tra coloro che si cimentano nella traversata. “Ma questo non basta. Per passare da una vita normale alla possibilità di compiere imprese eccezionali, occorre avere accanto a sé una squadra: il team diabetologico, composto da Medici, Infermieri, Dietisti, i propri familiari, i propri allenatori. L’unione fa la forza, insomma. E le storie di Monica Priore e Alessio Fresco, atleti esperti che […] nuoteranno insieme a noi, testimoniano proprio come, anche con il diabete, si possano ottenere grandi risultati. Atleti professionisti, persone comuni con diabete, loro familiari, medici, rappresentanti dell’industria farmaceutica: saremo tutti parte di un’unica squadra per centrare insieme l’obiettivo della traversata. Giulio Gaetani, bronzo in Coppa del Mondo nella Spada, e Anna Arnaudo, campionessa nazionale nei 10mila metri, ci hanno mandato i loro messaggi di incoraggiamento.”

Dalla spiaggia di Capo Peloro (località Torre Faro) alla volta della costa calabrese; una distanza di circa 3,5 km durante la quale i nuotatori vengono affiancati da una flotta di una decina di barche condotte da marinai esperti delle correnti dello Stretto, con a bordo familiari e sostenitori, oltre a personale medico e addetti al salvataggio.

I 2 eventi AMD intendono inoltre richiamare l’attenzione sul diabete di tipo 2, che insieme all’obesità è ormai una vera e propria emergenza sanitaria in tutto il Paese, specialmente al Sud: “In base ai dati dell’ultimo Italian Barometer Diabetes Report, il diabete risulta essere più diffuso tra le persone residenti nel Mezzogiorno e nelle Isole (rispettivamente 6,9% e 6,3%, contro il 5,6% della media nazionale)”, afferma Giuseppe Smedile, endocrinologo, dirigente medico presso l’AO Papardo di Messina, tra gli organizzatori della 2-giorni. “Nella popolazione over65, tra le Regioni più colpite ci sono proprio Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. In Sicilia, in particolare, quasi il 60% dei residenti risulta completamente sedentario, contro il dato medio nazionale del 37%; sovrappeso e obesità infantile si attestano al 22% e al 14%, contro il 20% e il 9% della media italiana.”

“Parlare di diabete e sport è quindi doppiamente importante”, dichiara Riccardo Candido, presidente nazionale AMD e presidente FeSDI. “Per quanto riguarda il diabete tipo 1, lo sport rappresenta un’occasione di riscatto, una formidabile palestra in cui allenarsi, anche mentalmente, a raggiungere obiettivi ambiziosi, con preziose ricadute in ogni ambito della vita; per quanto riguarda diabete tipo 2 e obesità, in progressivo aumento nel nostro Paese così come in tutta Europa e nel mondo, lo sport è uno dei cardini dei corretti stili di vita, la cui promozione è cruciale se vogliamo davvero diffondere un’efficace cultura alla prevenzione.”