“Oggi il viagra compie 25 anni. Altra rivoluzione, le protesi”

Il 27 marzo del 1998 la FDA approvava la prima terapia medica orale per il trattamento delle disfunzioni erettili. Si trattava del sildenafil – la molecola del viagra – in compresse, nei dosaggi di 25, 50 e 10 mg. Da allora, il viagra ha letteralmente rivoluzionato in positivo la vita sessuale delle coppie di tutto il mondo, tanto da far annoverare la “pillola blu” tra le 100 scoperte più importanti del secolo scorso. In Italia, gli studi sul sildenafil sono stati condotti presso 4 centri, tra i quali la Clinica Urologica di Genova, allora diretta dal prof. Giorgio Carmignani; io stesso presi parte alla sperimentazione “sul campo”, iniziata già qualche anno prima. L’interesse era tantissimo, considerato che all’epoca l’unica terapia era rappresentata dalla puntura intracavernosa di prostaglandine E1, valida però ancora oggi. Lo studio sperimentale era allestito in modo tale che ai pazienti arruolati per deficit erettivo venisse somministrato il farmaco o il placebo, senza che né loro né il medico potessero distinguere o conoscere chi ricevesse effettivamente la nuova molecola: compito degli sperimentatori era quello di fornire le bustine con le pillole e controllare periodicamente i soggetti dal punto di vista clinico e metabolico. Si trattava per lo più di soggetti diabetici, ipertesi in terapia e quindi anche e soprattutto soggetti con problemi vascolari. Una risposta negativa alla terapia poteva dunque dipendere dal placebo o dalla grave compromissione del Sistema vascolare; quando invece una risposta era positiva, vale a dire per quei soggetti che riuscivano a ottenere un’erezione sufficiente per il rapporto sessuale, anche noi medici eravamo positivamente incuriositi, perché fin da subito avevamo ben compreso come si trattasse di qualcosa che avrebbe rivoluzionato la vita sessuale degli italiani e del mondo intero. La pillola blu comparve poi in tutte le farmacie, e fu un vero boom. Il resto è storia nota.

Successivamente, arrivarono altre compresse, come il tadalafil, con una maggiore durata di azione, il vardenafil e lo spedra, ma tutte con il medesimo “meccanismo” di azione: queste funzionano infatti solo in presenza di stimolo sessuale e integrità del sistema neurologico. L’efficacia delle compresse dell’amore è del 70-75%, percentuale in cui sono in grado di assicurare un buon grado di rigidità per ottenere un buon rapporto sessuale. Le compresse non funzionano quando l’integrità dei nervi periferici è alterata, come per esempio negli interventi di prostata per tumore, in caso di incidenti stradali o trauma del bacino di altro genere; nei soggetti diabetici con neuropatie; nei casi di alterazione degli ormoni come prolattina e testosterone; in caso di alterazione della funzionalità tiroidea.

DOVE SI CONSUMANO LE PILLOLE DELL’AMORE

Sono circa 3milioni gli italiani che soffrono di disfunzione erettile. Il nostro Paese è secondo in Europa per consumo, dopo il Regno Unito. In 15 anni sono state vendute 86milioni di pasticche. La spesa pro capite riferita nel rapporto Osmed del 2022 è di circa 10 euro. I principali utilizzatori sono in Campania; seguono Liguria e Lazio. Nelle regioni del Centro, il consumo è del 20% in più rispetto alla media nazionale.

LE PROTESI DEL PENE

Quando né la terapia orale né le punture intracavernose sono efficaci, è possibile ricorrere all’impianto di protesi peniene, vera novità dal punto di vista tecnologico. Attualmente ne esistono di varie tipologie, e sono tutte tecnologicamente valide, specialmente se si riesce a personalizzare l’intervento. In particolare, le protesi tri-componenti idrauliche a volume variabile sono in grado di assicurare sia un ottimo grado di flaccidità quando il pene è a riposo sia un’ottima rigidità in caso di erezione per il rapporto sessuale.