“Quando sentiamo parlare di noi, a volte proviamo la sensazione di non essere rappresentati per ciò che siamo davvero”, dichiara Andrea Comisi, studente di Medicina e Chirurgia, leggendo in apertura del seminario CoEHAR una lettera a nome di tutta la comunità studentesca. “Ci vengono imposte etichette che non sempre raccontano i nostri stili di vita. Rare volte siamo stati chiamati da Istituzioni ed esponenti della comunità scientifica ad esporre il nostro pensiero sulla dipendenza da fumo o sull’utilizzo di strumenti senza combustione. È importante, invece, riconoscere che questa lotta non è individuale ma collettiva e richiede supporto ed educazione in ogni ambito. La nostra non è una proposta di intenti ma una promessa di impegno per creare insieme un futuro senza fumo.”
La conferenza di quest’anno – diretta dal prof. Riccardo Polosa e dal prof. Giovanni Li Volti, rispettivamente fondatore e direttore del Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno da Fumo del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Catania – rivolge l’attenzione al pensiero dei giovani. Alla platea, formata da oltre 250 studenti, riunitasi presso l’Aula Magna della Torre Biologica, grazie anche alla collaborazione delle Associazioni di studenti e della Lega Italiana Anti Fumo, sono intervenuti 21 relatori tra giovani Medici, Ricercatori, Specializzandi e studenti di area medica. “In accordo con le linee guida dell’Oms, intendiamo proteggere i giovani dalla dipendenza da fumo ma vogliamo farlo ascoltando direttamente la loro opinione e i loro bisogni”, dichiara Li Volti. “Invieremo i risultati di questo confronto (formalizzati in un documento condiviso, ndr) direttamente al Tavolo dei Rappresentanti del Ministero della Salute, per consentire loro di definire proposte di politica pubblica in linea con quanto sin qui emerso.”
Il seminario è stato suddiviso in aree tematiche: dalla pratica clinica, testimoniata dagli Specializzandi di Medicina d’Emergenza e d’Urgenza impegnati negli Ospedali della città, si è passati al dibattito sul fumo come dipendenza psicologica ma anche comportamentale e alle conseguenze che questo ha nei rapporti sociali e nelle relazioni di coppia. Spazio anche al supporto che le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, offrono alla ricerca di strategie efficaci per la cessazione. Tra le aree di confronto anche: l’approccio dei Medici nei confronti dei pazienti fumatori; l’impatto che il fumo ha sulla salute e sull’aspetto fisico; l’alimentazione giusta per sconfiggere la voglia di fumare; l’influenza nei contesti sociali di riferimento; le malattie infettive correlate all’abitudine tabagica; l’uso dei prodotti alternativi; l’efficacia delle strategie di riduzione del danno; la necessità di più informazione esaustiva e corretta riguardo la ricerca scientifica.