Raggiungo a Baku l’accordo tra quasi 200 Nazioni al vertice COP29, dopo quasi 2 settimane di trattative. Il presidente della conferenza, Mukhtar Babayev, ha annunciato infatti l’approvazione del nuovo obiettivo di finanza climatica dell’Accordo di Parigi, che lascia però scontenti i Paesi del Sud del mondo. In sostanza, l’accordo prevede l’aumento degli aiuti ai Paesi in via di sviluppo contro il cambiamento climatico, cha dagli attuali 100 miliardi annui passano fino a 300 miliardi all’anno nel 2035, con l’obiettivo di aiutare le Nazioni povere a far fronte alle devastazioni del surriscaldamento globale. La cifra non si avvicina all’importo totale di 1.300miliardi di dollari richiesti dai Paesi in via di sviluppo, per quanto sia 3 volte superiore alla cifra annua precedentemente fissata e in via di scadenza. Le delegazioni hanno dunque auspicato che in futuro possano essere stanziati ulteriori fondi.
“L’Unicef è pronto a lavorare con i Governi, i partner e il settore privato per assicurare che il nuovo obiettivo di 300miliardi di dollari di finanziamenti per il clima concordato oggi alla COP29 sia raggiunto e che sia seguito da un’azione concreta per il clima, azione di cui i 2,4miliardi di bambini del mondo hanno disperatamente bisogno per proteggere i loro diritti, le loro vite e il loro futuro”, dichiara la direttrice generale dell’Unicef, Catherine Russell. “Accogliamo con favore gli sforzi dei partner per sottolineare l’impatto unico e sproporzionato dei cambiamenti climatici sui bambini nell’Obiettivo globale sull’adattamento. Questo accordo è una risposta positiva alle richieste avanzate dai bambini e dai giovani alla COP29. Guardando al futuro – prosegue – incoraggiamo tutti i Paesi a utilizzare le prossime settimane e i prossimi mesi per aumentare le proprie ambizioni nei loro nuovi piani climatici nazionali – noti anche come Contributi Nazionali Determinati 3.0 – e nei loro Piani Nazionali di Adattamento. È essenziale che questi piani diano priorità ai diritti e al benessere dei bambini. I bambini non possono permettersi che i leader mondiali facciano marcia indietro sulle loro promesse quando le tempeste distruggono le loro scuole, gli incendi selvaggi danneggiano i loro polmoni, le loro case e i servizi sanitari vengono spazzati via e le colture vitali muoiono a causa della siccità. Esortiamo i leader mondiali a iniziare a lavorare immediatamente per garantire che il mondo possa riunirsi nuovamente alla COP30 con il senso di urgenza e di ambizione necessario per mantenere le nostre promesse ai bambini del mondo.”