Adenoma della prostata. “È necessario l’intervento?”

DOMANDA

Ho 65 anni e la mia prostata da tempo è di dimensioni ingrossate (60 x 45 x 56 mm). Anche se assumo silodosina 8mg convivo con il problema dovendo però pianificare costantemente le necessità di svuotamento; l’uroflussimetria ha valori ridotti (volume 114ml, morfologia del tracciato irregolare, maximum flow 7,7mm, residuo 80ml). PSA: 2,23; Free 0,907. Vi chiedo se è possibile evitare l’intervento o comunque ritardarlo il più tardi possibile. Vorrei quindi sapere quali rischi corro sia non operandomi e quali sono invece i rischi se mi dovessi operare (incontinenza, impotenza, etc.)? Quale stile di vita seguire (cibi, bevande, altro…)? Vorrei aggiungere che bevo almeno 2 litri di acqua al giorno, urinando almeno 15 volte.

Giorgio

 

RISPOSTA

È vero che quando si beve molto si sente la necessità di urinare con più frequenza, ma 15 volte in una giornata sono veramente troppo. Responsabile di questa aumentata frequenza è sicuramente l’incompleto svuotamento della vescica a ogni minzione. Non operandosi non si potrà escludere la ritenzione urinaria con dolori sovrapubici, febbre e quindi la necessità di dover ricorrere al posizionamento del catetere vescicale. In casi più rari si osserva insufficienza renale. Operandosi invece, comunque sia la tecnica (turp, laser, o a cielo aperto) non c’è alcun rischio di impotenza e l’incontinenza, anche lieve, è veramente rara. Al contrario, non sarà più presente l’eiaculazione.