La Fondazione CNAO e la Marina Militare si alleano per promuovere collaborazioni scientifiche nei settori della ricerca e della formazione e favorire la conoscenza dell’adroterapia con ioni carbonio e protoni, forma avanzata di radioterapia, disponibile in soli altri 5 Paesi al mondo (Italia, Germania, Austria, Cina, Giappone), che sfrutta l’azione di particelle di nuclei atomici pesanti per sconfiggere tumori inoperabili e resistenti alle cure tradizionali. CNAO è l’unico centro italiano in grado di effettuare l’adroterapia con ioni carbonio e protoni grazie a un acceleratore di particelle simili a quelli utilizzati al CERN (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare).
L’accordo, firmato a Roma a Palazzo Marina dal capo del Corpo Sanitario della Marina Militare, Ammiraglio Mauro Barbierato, e da Erminio Borloni, presidente della Fondazione CNAO, prevede l’impegno comune a sviluppare iniziative congiunte e progetti di formazione, informazione e comunicazione sull’adroterapia, che rientra nelle cure rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale. I medici e il personale sanitario della Marina si confronteranno con gli oncologi radioterapisti di CNAO per assicurare un reciproco scambio proficuo di competenze in ambito scientifico e tecnologico.
“Un accordo che ha il fine principale di promuovere la reciproca collaborazione e la sinergica valorizzazione delle rispettive competenze e capacità nel settore medico”, dichiara Barbierato. “I campi di applicazione spaziano dall’attività di scambio professionale, alla messa a disposizione reciproca di mezzi, strumentazioni diagnostiche e tecnologiche, alla collaborazione scientifica su progetti specifici, nonché alla partecipazione congiunta a programmi di ricerca che sono certo saranno stimolo per la crescita professionale di entrambe le parti.”
“È motivo di orgoglio e soddisfazione poter contare su un alleato autorevole come la Marina Militare per fare conoscere nel nostro Paese l’adroterapia, cura oncologica avanzata, ma ancora poco conosciuta, che vede l’Italia all’avanguardia mondiale”, aggiunge Borloni. “Il nostro centro ha già accolto oltre 2mila pazienti e sta portando avanti studi clinici avanzati, per esempio sulla cura del tumore del pancreas con ioni carbonio, in collaborazione con centri di ricerca nazionali e internazionali.”