L’Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato la rimborsabilità di epcoritamab in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) recidivato o refrattario (R/R) a 2 o più linee di terapia sistemica. Epcoritamab è il primo e unico anticorpo bispecifico che può essere somministrato sottocute. Il DLBCL è il più comune tra le forme aggressive di linfoma non-Hodgkin e rappresenta circa il 30% di tutti i casi, con circa 150mila nuovi casi stimati ogni anno a livello globale, di cui 4.400 solo in Italia. “Per molto tempo, i pazienti affetti da DLBCL R/R non hanno avuto alternative terapeutiche valide”, dichiara il prof. Pierluigi Zinzani, ordinario di Ematologia, Istituto di Ematologia L. e A. Seràgnoli, Università degli Studi di Bologna. “Negli ultimi anni il panorama terapeutico è cambiato notevolmente con l’arrivo di nuovi farmaci o associazioni di farmaci privi di chemioterapia; tra questi, epcoritamab rappresenta un’importante novità. Si tratta di un anticorpo bispecifico IgG1 che deriva da un anticorpo murino umanizzato anti-CD3 e da un anticorpo monoclonale anti-CD20 umano. La formazione del trimero epcoritamab-CD20-CD3 determina l’attivazione e l’espansione delle cellule T e il killing, mediato dalle cellule T, delle cellule B tumorali CD20+.”
L’approvazione della rimborsabilità da parte di Aifa è supportata dai dati dello studio registrativo Epcore™ NHL-1 di fase 1/2, in aperto, multi-coorte, multicentrico, a braccio singolo che ha valutato il profilo di efficacia e sicurezza di epcoritamab in pazienti con linfoma a grandi cellule B (LBCL) R/R, incluso il suo sottotipo DLBCL. In questo studio, i pazienti DLBCL trattati con epcoritamab (N=139) hanno ottenuto un tasso di risposte complessive del 62% e un tasso di risposte complete del 39%. “Con un follow-up di osservazione di 2,5 anni, il beneficio in termini di sopravvivenza (OS) è stato confermato con una mediana di OS globale di 19,4 mesi. Nei pazienti che hanno raggiunto una risposta completa, a distanza di 30 mesi, il 54% dei pazienti trattati con epcoritamab mantiene lo stato di remissione di malattia la cui mediana ad oggi non è stata raggiunta”, afferma Umberto Vitolo, responsabile Sperimentazioni Cliniche Ematologiche, Istituto Oncologico di Candiolo, Fondazione Piemontese per l’Oncologia, IRCCS, Candiolo (TO). “Nella mia esperienza personale con epcoritamab in questi anni, sia negli studi clinici e ora in pratica clinica, ho potuto verificare che il farmaco è un trattamento accessibile, altamente efficace, prontamente disponibile in una patologia a rapida evoluzione, di facile somministrazione essendo sottocute e soprattutto ben tollerato.”
“I pazienti affetti da Linfoma non-Hodgkin a grandi cellule B con istologia aggressiva che ricadono dopo le attuali terapie standard (immunochemioterapia e CAR-T) hanno un importante bisogno terapeutico in quanto sviluppano una malattia aggressiva rapidamente evolutiva che difficilmente risponde alle attuali terapie”, dichiara il prof. Maurizio Martelli, ordinario di Ematologia, Sapienza Università di Roma. “Il nuovo anticorpo monoclonale bispecifico epcoritamab ha dimostrato di essere una valida opzione terapeutica con dei tassi di risposte complete nei pazienti post CAR-T. Oltre a questi dati significativi riguardanti l’efficacia, nello studio è stato dimostrato un miglioramento dei parametri di qualità di vita e un favorevole profilo di sicurezza. L’evento avverso più comune osservato è stata la sindrome da rilascio di citochine (CRS), che nella quasi totalità dei casi è stata di grado 1-2, […] risultata essere prevedibile come tempistiche di insorgenza e facilmente gestibile senza portare alla sospensione del trattamento.”
“La nostra Azienda è da tempo impegnata nel campo dell’ematologia per sviluppare soluzioni terapeutiche che possano fare la differenza nella vita dei pazienti”, dichiara Fabrizio Greco, amministratore delegato AbbVie Italia. “L’approvazione della rimborsabilità da parte di Aifa di epcoritamab rappresenta una pietra miliare particolarmente significativa nel rafforzare la nostra ambizione di migliorare gli standard di cura nella gestione delle diverse neoplasie ematologiche, dove il bisogno e l’urgenza di trattamento restano elevati. Ci impegneremo affinché tutti i pazienti eleggibili possano accedere facilmente a questa innovazione terapeutica in tutto il territorio italiano, collaborando con le Associazioni pazienti, le Società scientifiche, le Istituzioni e i Centri di cura.”