Alopecia areata. Ecco le ultime novità terapeutiche

L’alopecia areata è una patologia autoimmune imprevedibile e complessa, che colpisce indipendentemente dall’età o dal generei. Oltre al visibile impatto estetico – perdita improvvisa e non cicatriziale dei capelli su una o più aree del cuoio capelluto, o persino su tutto il corpo – questa malattia comporta un peso emotivo e psicologico profondo, influenzando l’autostima, le relazioni sociali e la qualità della vita di chi ne è affetto. In Italia circa 120mila persone convivono con l’alopecia areata. Nonostante l’ampia diffusione della patologia, finora le opzioni terapeutiche disponibili erano limitate. Oggi, grazie ai progressi della ricerca e all’introduzione di nuove terapie mirate, i pazienti possono contare su trattamenti efficaci per gestire la malattia e migliorare la qualità della vita. Litfulo (ritlecitinib), sviluppato da Pfizer, è il primo trattamento orale approvato per l’alopecia areata severa negli adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni. Questo inibitore selettivo delle Janus chinasi 3 (JAK-3) e della tirosin-chinasi espressa nella famiglia del carcinoma epatocellulare TEC agisce modulando la risposta autoimmune che colpisce i follicoli piliferi, interrompendo l’infiammazione e favorendo la ricrescita dei capelli.

“L’alopecia areata è una patologia autoimmune spesso sottovalutata che può compromettere profondamente l’equilibrio psicologico e relazionale dei pazienti, soprattutto nei giovani”, dichiara la prof.ssa Bianca Maria Piraccini, ordinario di Dermatologia presso l’Università di Bologna. “Ritlecitinib rappresenta un passo avanti nella gestione della malattia: è il primo trattamento orale sviluppato specificamente per questa patologia ed è indicato anche per gli adolescenti dai 12 anni in su. Agisce in modo mirato, modulando selettivamente l’infiammazione che aggredisce i follicoli piliferi, senza comprometterne la funzionalità. La possibilità di somministrazione quotidiana in un’unica compressa migliora non solo l’aderenza alla terapia ma anche l’esperienza complessiva del paziente, che oggi può contare su una prospettiva terapeutica solida e durevole nel tempo.”

L’indicazione di ritlecitinib per il trattamento dell’alopecia areata severa è supportata dallo studio Allegro, che ha coinvolto 718 pazienti con una perdita di capelli sul cuoio capelluto pari o superiore al 50%. Lo studio ha confrontato l’efficacia di ritlecitinib rispetto al placebo, valutando la capacità del farmaco di favorire la ricrescita dei capelli e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Dopo 24 settimane, i risultati dello studio hanno dimostrato che il 13% dei pazienti trattati con il farmaco si trovava vicino alla remissione con una copertura del cuoio capelluto superiore al 90%, mentre il 23% aveva una copertura superiore all’80%, rispetto all’1,6% dei pazienti nel gruppo placebo. Dopo 48 settimane, il 31% dei pazienti trattati con il farmaco si trovava vicino alla remissione. Anche lo studio Allegro-LT, condotto a lungo termine per valutare la sicurezza e l’efficacia prolungata di ritlecitinib, ha dimostrato la sostenibilità del trattamento fino a 24 mesi. confermando il farmaco come opzione terapeutica efficace e sicura per i pazienti con alopecia areata severa.

“Riteniamo fondamentale che l’innovazione terapeutica impatti positivamente la qualità di vita delle persone”, afferma Barbara Capaccetti, direttore medico di Pfizer in Italia. “In Dermatologia siamo impegnati in una stretta collaborazione con la comunità scientifica proprio per sviluppare soluzioni efficaci ai bisogni ancora insoddisfatti dei pazienti. Non solo con terapie innovative come quella presentata oggi, ma anche con la definizione di percorsi di cura sempre più personalizzati, accessibili e integrati, che valorizzino l’ascolto e l’esperienza di chi vive la malattia.”