
Qualche giorno addietro un uomo di Charlotte County, Florida, Stati Uniti, è morto in seguito a un’infezione causata dal cosiddetto ameba “mangia-cervello”, più propriamente Naegleria fowleri. Il sospetto è che l’uomo possa aver contratto l’infezione tramite un lavaggio nasale con acqua del rubinetto. Il decesso è avvenuto a febbraio, ma le autorità lo avrebbero reso noto solo dopo aver recentemente avviato un’indagine epidemiologica. La meningoencefalite amebica primaria (PAM) è una malattia rara ma nella maggior parte dei casi letale, con un tasso di mortalità del 97% circa. Passando per le vie nasali, l’ameba riesce a raggiungere il cervello, dove intacca e distrugge il tessuto cerebrale. L’insorgenza dei sintomi avviene a circa 5 giorni dal contatto, e si tratta per lo più di manifestazioni aspecifiche: mal di testa, febbre, nausea e vomito. In seguito insorgono disorientamento, torcicollo, perdita di equilibrio, allucinazioni, stato mentale alterato e convulsioni. Il decesso avviene entro circa 18 giorni, con un rapido aggravamento del quadro clinico. Il contagio è possibile nuotando in laghi o fiumi caldi o, come si presume possa essere accaduto in questo caso caso, a seguito di lavaggi nasali con acqua “non sicura”.
“Il batterio Naegleria fowleri è abbastanza difficile da contrarre perché deve passare direttamente attraverso il naso ed entrare nel cervello”, dichiara un portavoce del Florida Department of Health. Nel complesso, tali contagi sono molto rari e si verificano solo quando l’acqua contaminata entra attraverso i seni nasali. “Non ci si può contagiare bevendo l’acqua del rubinetto”, spiegano le autorità, invitando i residenti a utilizzare solo acqua distillata o sterile per effettuare lavaggi nasali: “L’acqua del rubinetto dovrebbe essere bollita per almeno 1 minuto, e raffreddata prima del risciacquo del seno”.