Dipendenze. “Anche la Sicilia avrà una propria struttura terapeutico-riabilitativa di doppia diagnosi”

Anche la Sicilia avrà una propria struttura terapeutico-riabilitativa di doppia diagnosi: un percorso di ricovero dedicato a pazienti che presentano, oltre alle diverse dipendenze patologiche (droghe, alcol, gioco), anche disturbi psichiatrici in comorbilità. “È tutto pronto per l’apertura di Resilienza, che nascerà a Leonforte, in provincia di Enna, nel plesso adiacente a un’altra nostra struttura dedicata alle demenze senili e alla geriatria (Villa Maria) colmando una gravissima carenza territoriale a livello regionale”, dichiara la dirigente del Gruppo Tigano, Elena Baccio. “La comorbilità è una condizione che crea molte difficoltà nella gestione dei 2 disordini perché, integrandosi tra loro, tendono ad acutizzare la sintomatologia. Le strategie d’intervento tradizionali fino ad ora utilizzate, hanno tentato di formulare risposte separate, spesso parallele, proprio per questo inefficaci”, afferma. “La complessità di tale fenomeno richiede al contrario una strategia operativa innovativa, che consideri primari ambedue i disturbi e, in quanto tali, affrontati in un trattamento che preveda interventi coordinati. […] L’obiettivo principale [della struttura in ‘doppia diagnosi’ è] rispondere alle esigenze dei Servizi pubblici con cui da anni lavoriamo in forte collaborazione, e di dare una risposta sanitaria a tutti coloro che non trovano soluzioni adeguate alla complessità dei pazienti da trattare.”

Lo scorso 18 settembre 2023, la società Salustra – afferente al Gruppo – ha ottenuto l’accreditamento regionale per lo svolgimento di attività terapeutico-riabilitativa Doppia Diagnosi, con la dotazione di 20 posti letto che potranno accogliere assistiti provenienti da tutta la Regione, con la collaborazione dei Dipartimenti di Salute Mentale e dei Sert delle Asp provinciali. “Mancano gli ultimi passaggi burocratici con l’Asp di Enna per finalizzare l’iter e aprire agli utenti la residenza in Doppia Diagnosi con l’area di degenza specialistica a trattamento intensivo”, continua Baccio. “Il Gruppo Tigano negli scorsi mesi ha avviato una politica per il reclutamento del personale: Educatori, Psicoterapeuti, Psicologi, Assistenti sociali, Trp, che dovranno costituire la rete di laboratori in sinergia con le cooperative e associazioni esterne, per puntare al completo reinserimento dei soggetti nel tessuto sociale”, prosegue. “Verrà stipulato inoltre un patto con i residenti, che si occuperanno della conduzione della struttura sotto ogni aspetto: preparazione pasti, governo degli ambienti, manutenzione degli impianti. Sappiamo che il bacino d’utenza investe l’intero territorio regionale e che questo è solo un primo passo per colmare le criticità esistenti. Speriamo – conclude – che la nostra struttura possa presto diventare ‘modello’ per la tutela della salute e la promozione delle autonomie residue di pazienti gravi, che oltre all’iter terapeutico vanno riabilitati anche socialmente.”