L’anoressia nervosa (AN) è in agguato soprattutto durante l’adolescenza e interessa particolarmente le ragazze. Questa patologia si caratterizza per una restrizione dell’apporto energetico inferiore al bisogno, che determina una significativa riduzione di peso relativamente all’età, sesso, evoluzione dello sviluppo e salute fisica. Il paziente anoressico percepisce in modo diverso il peso ed il proprio corpo e, spesso, il controllo del peso è l’unica cosa che garantisce loro una sensazione di autonomia e indipendenza.
Al fine di determinare in che modo le sensazioni viscerali influenzano le risposte agli stimoli di cibo, in pazienti con anoressia nervosa, è stato condotto uno studio su 20 donne con AN adolescenti, giovani e adulte non trattate farmacologicamente e 20 partecipanti sani. I soggetti convolti hanno eseguito un lavoro di attenzione interocettiva, la capacità di riconoscere in tempo reale le proprie percezioni psicofisiologiche che caratterizzano gli stati emotivi, focalizzandosi sulle sensazioni provenienti dal cuore, stomaco e vescica. I partecipanti sono stati inoltre sottoposti ad una risonanza magnetica funzionale (fMRI) mentre visualizzavano delle immagini, alcune delle quali avevano il cibo come oggetto. I risultati hanno evidenziato che, in risposta alle immagini di questo tipo, i soggetti AN esibivano:
* Una relazione positiva tra la sensazione allo stomaco e l’attivazione dell’insula posteriore;
* Legame inverso tra la sensazione allo stomaco e l’attivazione dell’amigdala;
* Correlazione negativa tra la sensazione a livello cardiaco e l’attivazione della corteccia prefrontale ventromediale.
Un altro dato interessante è emerso dall’analisi della risposta ai cibi più gustosi. In questo caso i soggetti AN hanno mostrato una relazione positiva tra la sensazione a livello gastrico e l’attività all’interno della corteccia cingolata anteriore e dell’amigdala. È stato inoltre osservato un legame negativo nel pallido ventrale e nell’area ventrale tegmentale. In presenza di anoressia nervosa è stata anche rilevata una relazione negativa tra le sensazioni cardiache e l’attivazione nel putamen e nella corteccia prefrontale ventromediale, in risposta a cibi molto gradevoli. Diversamente i volontari sani hanno mostrato un pattern opposto rispetto ai pazienti AN in tutte le regioni analizzate.
In conclusione, le sensazioni di piacere e le percezioni interocettie dei soggetti AN, alla vista del cibo, potrebbero essere influenzate da una esperienza interocettiva viscerale atipica in grado di contribuire al disturbo alimentare.
FONTE: dottnet.it