
La resistenza agli antibiotici è un fenomeno da non sottovalutare, anche e soprattutto nello scenario post-Covid che si sta delineando nella Sanità globale. Questo il messaggio che arriva dal congresso degli infettivologi, riuniti a Genova. “Recenti dati dell’European Center for Disease Prevention and Control (ECDC) confermano la nostra ‘leadership’ nella diffusione di Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi (CRE), vero esempio di ‘superbatterio killer’. Anche su altri profili di resistenza i numeri italiani sono allarmanti rispetto alla media europea, come per esempio con Pseudomonas aeruginosa Multiresistente, Enterobacteriaceae produttrici di beta-lattamasi a spettro esteso, Stafilococco aureus Meticillino-resistente.”
In pratica, l’antibiotica-resistenza potrebbe essere paragonata a una sorta di “epidemia silenziosa” che necessita di maggiori risposte. Nonostante il I Piano Nazionale di contrasto all’antibiotico-resistenza sia stato varato nel 2017 e siano stati fatti grandi passi in avanti con un miglioramento della sorveglianza epidemiologica, si evince dal confronto come gli ospedali restino, ad oggi, degli “amplificatori” del fenomeno, perché sono di fatto il luogo dove si accelera l’evoluzione del quadro clinico del paziente.