Secondo il prof. Animalaipet Ramanan, dell’Università di Bristol, l’artrite giovanile idiopatica rappresenta la più comune patologia reumatica nei bambini, e l’uveite ne è probabilmente la più devastante manifestazione extra-articolare. Dunque tutti i giovani pazienti che ricevono diagnosi di artrite giovanile idiopatica dovrebbero essere sottoposti a screening dell’uveite mediante un protocollo standard. Lo ha stabilito un comitato di esperti europeo collegato all’iniziativa denominata SHARE, lanciata nel 2012 per ottimizzare e diffondere la diagnosi e il trattamento dei bambini e dei giovani adulti con patologie reumatiche.
L’uveite rappresenta un’importante causa di deficit visivi ed è quindi importante diagnosticarla e trattarla precocemente. Le terapie sistemiche, come quelle basate su metotrexate ed adalimumab, rappresentano la chiave per controllare l’uveite nei soggetti con forme moderate-gravi della malattia. Il rischio di sintomi visivi e il potenziale di recidiva nei pazienti che inizialmente rispondono al trattamento evidenziano la necessità di mantenere uno stretto e regolare screening oftalmologico. L’uveite associata all’AIG è, solitamente, una condizione cronica recidivante che esordisce come uveite anteriore e può persistere per alcuni anni. Colpisce bambini di età compresa tra i 3 e i 7 anni ed è spesso asintomatica. Tra i fattori di rischio si annoverano l’artrosi ad insorgenza precoce, il sottotipo oligoarticolare dell’AIG e la presenza di anticorpi anti-nucleari. Tra le complicanze oculari associate a queste condizioni, che possono compromettere la vista, vi sono glaucoma, cataratta, edema maculare e cheratopatia a banda. Le raccomandazioni sono state pubblicate sulla rivista Annals of the Rheumatic Diseases online 2018.