L’asma colpisce il 12% dei bambini e il 14% degli adolescenti, ma troppe volte non è controllato e molto spesso i genitori non ne sono consapevoli. Timori (spesso ingiustificati) degli effetti collaterali dei farmaci, interruzioni del trattamento senza consultare il medico, mancato riconoscimento dei sintomi e errori nella somministrazione della terapia (anche dovuti alla mancata corretta comunicazione tra medico e paziente) sono le principali cause dello scarso controllo dell’asma pediatrico. Un caso a parte sono i bambini molto piccoli (0-4 anni) nei quali l’asma è addirittura sotto-diagnosticato a causa di infezioni respiratorie che possono esercitare un ruolo confondente. Le conseguenze di tutto ciò? Riacutizzazioni, evoluzione verso la cronicità, alterata qualità della vita, rischi per la salute, maggior ricorso a farmaci di soccorso e più costi per la sanità pubblica.
Anche di questo si parlerà al Congresso della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP) in programma dal 17 al 19 maggio a Milano; verranno inoltre presentati i risultati preliminari dello studio SIAIP “ControL’Asma”, condotto su 13 centri allergologici. “Da questo studio è emerso che nel 55% dei bambini asmatici l’asma non è controllata o è solo parzialmente controllata”, spiega Mariangela Tosca, Consigliere della SIAIP e Responsabile U.O.S.D. Centro Allergologico, Ist. G. Gaslini, Genova. Ma il l fenomeno non è solo italiano; la letteratura scientifica internazionale ha messo in luce dati simili in Europa come negli Usa. Una recente survey condotta negli Stati Uniti ha rilevato che lo scarso controllo dell’asma riguarda il 47% dei bambini tra 0 e 4 anni, il 38 % tra 5 e 11 anni e il 34,8% nella fascia 12-17 anni.