Asma Zero Week. “Dal 27 al 31 maggio 2024, consulti gratuiti all’Istituto Maugeri di Tradate”

Si dice “asma” e si pensa subito alla mancanza di respiro. Tuttavia, il cosiddetto “fiato corto”, ovvero una difficoltà respiratoria, rappresenta soltanto il momento di riacutizzazione, o di non controllo, dell’infiammazione cronica dei bronchi. La malattia può infatti concedere lunghi momenti di stabilità, per poi ripresentarsi con sintomi più gravi se non tenuta adeguatamente sotto controllo. Per aumentare la consapevolezza sulla condizione e sulle nuove possibilità di cura, nasce Asma Zero Week, iniziativa nazionale che prevede l’attivazione di consulti gratuiti per pazienti con asma non controllato. Anche l’Irccs Maugeri Tradate partecipa al progetto, giunto all’VIII edizione, offrendo consulti gratuiti dal 27 al 31 maggio 2024; per accedere, è necessario contattare il numero verde 800 62 89 89. “Il messaggio che deve essere diffuso con forza è semplice: chi ha l’asma dev’essere curato costantemente, perché l’infiammazione alla base della malattia è cronica, non acuta”, dichiara il prof. Antonio Spanevello, coordinatore dei Dipartimenti di Ricerca e Clinico Assistenziali degli Istituti Clinici Scientifici Maugeri, primario di Pneumologia dell’Irccs Maugeri Tradate. “E proprio per fare in modo che ci sia un follow-up sistematico abbiamo deciso di dar vita a un Centro di Cura e Ricerca dell’Asma all’interno dell’Irccs Maugeri Tradate. È un errore sottovalutare la malattia; oggi abbiamo terapie estremamente efficaci: antinfiammatorie, broncodilatatrici, o anche biologiche per i casi più gravi, che possono interrompere la catena che determina lo stato infiammatorio dei bronchi.”

Circa 3milioni le persone che in Italia soffrono di asma, con stime in crescita a causa anche di inquinamento ambientale e cambiamento climatico; anziani e bambini i più vulnerabili, con ancora troppe persone che si rivolgono al Medico per approfondimenti soltanto in presenza di sintomi acuti. “In base alla nostra esperienza, abbiamo constatato che fino a 1/3 delle persone che approfittano di queste occasioni di controllo per dare una risposta ai dubbi sui sintomi ottiene poi una prima diagnosi di asma”, afferma la prof.ssa Dina Visca, direttrice del Centro di Cura e Ricerca dell’Asma dell’Irccs Maugeri Tradate. “Le restanti, sono persone che hanno avuto episodi di asma in passato, ma non seguono una terapia continua. E non sempre associano il loro stato di infiammazione cronica a sintomi nuovi che possono sorgere nel corso del tempo.”

“Troppo spesso l’aderenza alla terapia da parte di chi soffre di asma bronchiale è drammaticamente bassa, circa il 35%. Uno dei motivi rappresenta una forma di paradosso: la risposta alla terapia – conclude Spanevello – è infatti spesso molto buona e, quando il sintomo, il paziente non prosegue la terapia per un’infiammazione cronica.”