Aumentati del +325% i contagi Covid-19 tra operatori sanitari, ai quali viene anche “tagliato” lo stipendio

I contagi da Covid-19 tra gli operatori sanitari sono aumentati negli ultimi 6 mesi del +325%: nel mese di giugno l’Istituto Superiore di Sanità ne ha registrati 19.571, mentre alla fine dello scorso anno – in piena quarta ondata – risultavano positivi 4.612 operatori sanitari. “Quello che fa ancora più rabbia è che dal 1 gennaio è stata ripristinata la decurtazione della componente accessoria della retribuzione dei dipendenti pubblici, e quindi anche dei sanitari, per i primi 10 giorni di malattia anche in caso di positività al Covid-19”, dichiara Guido Quici, presidente Federazione CIMO-FESMED. “Con la fine dello stato d’emergenza, infatti, è decaduta la norma che aveva equiparato la malattia da Covid-19 al ricovero ospedaliero, che non prevede la riduzione dello stipendio. Adesso, dunque, centinaia di colleghi che sono in isolamento si vedono anche ricevere una busta paga più povera. Chiediamo al Ministero della Salute – conclude – di intervenire con un decreto per sanare questa ingiustizia, ripristinando quanto previsto nelle prime settimane d’emergenza.”