In macchinari della radioterapia del’IST di Genova sono in tilt e i pazienti sono stati trasferiti in pullman a Savona per essere sottoposti a Radioterapia. Se non fosse vero ci sarebbe da ridere e invece e proprio così. E quindi c’è da piangere. Al punto che si è mossa la procura. Intanto l’assessore Sonia Viale, sanremese di nascita si difende: “Nell’Asl 2 savonese abbiamo 2 acceleratori lineari ‘nuovi’ acquistati dalla precedente Giunta di centrosinistra che evidentemente ha ritenuto ci fosse più bisogno lì anziché all’ospedale San Martino di Genova, quindi abbiamo veicolato i pazienti su Savona perché la precedente Giunta non ha investito sul policlinico San Martino. Fin dal nostro insediamento abbiamo predisposto un piano da 40milioni di euro per il rinnovamento tecnologico della Sanità ligure; è chiaro che bisogna trovare le risorse economiche per acquistare le apparecchiature e grazie alla riduzione progressiva del disavanzo abbiamo recuperato 25milioni di euro per i nuovi macchinari per la radioterapia. Le apparecchiature del San Martino sono una priorità, ma le procedure di gara non si improvvisano. Abbiamo pochi mesi per arrivare all’acquisto di una tomoterapia perché prima è stato fatto il lavoro preparatorio; seguirà l’acquisto degli acceleratori lineari.”
L’Assessore chiede di accelerare le procedure a livello nazionale per quanto riguarda l’edilizia sanitaria e l’acquisto delle nuove apparecchiature, con “la possibilità di nominare i commissari di Regione commissari straordinari per l’edilizia sanitaria e l’acquisto delle apparecchiature”. Però non tutto sembra chiaro e quindi si muove la Procura della repubblica per chiarire la vicenda dei macchinari per la radioterapia andati fuori uso a Genova in due ospedali, costringendo i pazienti a spostarsi a Savona in autobus: “Valuteremo cosa fare. Vogliamo capire se le persone hanno patito un danno, se hanno perso una possibilità di curarsi”, dichiara il procuratore capo Francesco Cozzi. È stato aperto un fascicolo a modello 45, ovvero per atti relativi, in modo da iniziare gli accertamenti. Nel mirino degli investigatori ci sarebbero non tanto i macchinari vecchi, quanto le decisioni di acquistarne di nuovi per altri ospedali, magari dove il numero di pazienti è inferiore rispetto a Genova, dove i trattamenti superano il migliaio ogni anno.