BPCO non controllata. L’Ema approva dupilumab

Recentemente l’Agenzia Europea dei Medicinali Ema ha approvato dupilumab come trattamento aggiuntivo di mantenimento per gli adulti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva BPCO non controllata, caratterizzata da un aumento degli eosinofili nel sangue. In particolare, l’approvazione riguarda i pazienti che già assumono una combinazione di 1 corticosteroide per via inalatoria (ICS), 1 beta2-agonista a lunga durata d’azione (LABA) e 1 antagonista muscarinico a lunga durata d’azione (LAMA), oppure una combinazione di 1 LABA e 1 LAMA, se l’ICS non è appropriato. L’Ema è la prima Autorità regolatoria al mondo ad approvare dupilumab per i pazienti affetti da BPCO; altre proposte sono in corso di esame presso altre autorità regolatorie in tutto il mondo, tra cui Stati Uniti, Cina e Giappone.

L’approvazione si basa sui risultati di 2 studi di fase 3, Boreas e Notus, che sono stati pubblicati separatamente sul New England Journal of Medicine, e che hanno valutato l’efficacia e la sicurezza di dupilumab in adulti con BPCO non controllata con evidenza di infiammazione di tipo 2 (cioè, eosinofili nel sangue ≥300 cellule per μL). Tutti i pazienti erano in terapia inalatoria standard massimale (quasi tutti in triplice terapia). In termini di efficacia, i pazienti trattati con dupilumab in Boreas (n=468) e Notus (n=470) hanno sperimentato rispettivamente, rispetto al placebo, quanto segue (Boreas n=471; Notus n=465):

  • Riduzione del 30% e del 34% del tasso annualizzato di riacutizzazioni moderate o gravi della BPCO nell’arco di 52 settimane, l’endpoint primario;
  • Miglioramento della funzione polmonare (volume espiratorio forzato in un secondo (FEV1) pre-broncodilatatore) dal basale di 160 mL e 139 mL a 12 settimane rispetto a 77 mL e 57 mL. Questi miglioramenti sono stati osservati già alla 2a e 4a settimana e sono stati mantenuti a 52 settimane in entrambi gli studi;
  • Miglioramento della qualità di vita correlata alla salute (statisticamente significativo in Boreas e nominalmente significativo in Notus), come valutato dal St. George’s Respiratory Questionnaire.

La riduzione delle riacutizzazioni e i miglioramenti della funzionalità polmonare di dupilumab rispetto al placebo sono stati osservati anche nei pazienti con una maggiore frazione di ossido nitrico esalato al basale (≥20ppb) – un biomarcatore di infiammazione delle vie aeree – e in tutti i sottogruppi predefiniti, tra cui lo stato di fumatore, la funzionalità polmonare al basale e la storia di riacutizzazioni.

“I pazienti affetti da BPCO incontrollata attendevano un nuovo approccio terapeutico da molti anni, per questo siamo davvero entusiasti di portare sul mercato il primo farmaco biologico in grado di colpire una causa alla base di questa malattia devastante per ridurre le riacutizzazioni della BPCO e migliorare la funzionalità polmonare”, dichiara Paul Hudson, chief executive officer Sanofi. “Con l’approvazione oggi ottenuta da dupilumab possiamo cambiare il panorama terapeutico per gli oltre 200mila pazienti Europei che vivono con una BPCO non controllata e con un aumento degli eosinofili nel sangue.”

La BPCO è una malattia respiratoria che danneggia i polmoni e causa un progressivo declino della funzionalità polmonare ed è la quarta causa di morte a livello mondiale. I sintomi comprendono tosse persistente, eccessiva produzione di muco e respiro corto che possono compromettere la capacità di svolgere le attività quotidiane di routine, con conseguenti disturbi del sonno, ansia e depressione. La BPCO è anche associata a un significativo onere sanitario ed economico dovuto alle riacutizzazioni acute ricorrenti che richiedono il trattamento con corticosteroidi sistemici e/o portano all’ospedalizzazione. Il fumo e l’esposizione a particelle nocive sono fattori di rischio fondamentali per la BPCO, ma anche chi smette di fumare può comunque sviluppare o continuare ad avere la malattia.