Bronchiolite da virus respiratorio sinciziale. In Veneto campagna di prevenzione per i neonati

“Attenzione fin dalla nascita per prevenire patologie che nei neonati possono anche rivelarsi molto gravi se non addirittura letali, attraverso una campagna di prevenzione mirata a questa fascia d’età.” Così l’assessore regionale alla Sanità e Politiche Sociali, Manuela Lanzarin, annuncia in Veneto di una campagna gratuita di prevenzione della bronchiolite causata dal virus respiratorio sinciziale RSV, grazie all’iniezione di uno specifico anticorpo, a partire dall’autunno 2024: l’adesione sarà su base volontaria e verrà offerta a tutti i nati da ottobre 2024 a marzo 2025, direttamente in Ospedale dopo il parto; per i nati tra gennaio a settembre 2024, verrà invece recapitata a casa una lettera informativa.

All’incontro di presentazione del progetto presenti anche il direttore regionale alla Prevenzione, Sicurezza Alimentare e Veterinaria, dott.ssa Francesca Russo; il direttore U.O.C. Terapia Intensiva e Patologia Neonatale dell’AOU di Padova, Eugenio Baraldi; il segretario regionale della FINP Veneto, dott. Mattia Doria. “Siamo tra le prime Regioni ad avviare questo progetto di prevenzione che coinvolgerà le strutture di prevenzione, quelle ospedaliere e i Pediatri del territorio”, dichiara Lanzarin. “Siamo certi di creare le condizioni una grande opportunità ai neonati e alle loro famiglie con un investimento che, tra l’altro, sarà in parte ristorato dall’abbattimento dei costi per la cura della malattia e delle sue complicanze. Il virus respiratorio sinciziale, infatti, è causa di infezioni respiratorie particolarmente gravi nei bambini molto piccoli, quali ad esempio la bronchiolite e la polmonite. Ogni anno nel Veneto, oltre 1.000 bambini con meno di 12 mesi di vita vengono ricoverati a causa di queste infezioni anche con complicanze pericolose per la vita stessa. Ad oggi non sono disponibili terapie specifiche contro questo virus che circola soprattutto nei mesi tra ottobre e aprile di ogni anno.”

“Dal prossimo autunno sarà disponibile in Italia un prodotto utilizzabile a scopo preventivo per tutti i nuovi nati”, continua Lanzarin. “Con questa iniziativa potranno beneficarne tutti i bambini nati nei punti nascita del Veneto, 32mila all’anno. La Regione ha già provveduto all’acquisto di altrettante dosi con un investimento di 8milioni di euro. Si tratta di un anticorpo, cioè una proteina capace di riconoscere e neutralizzare il virus. Questo anticorpo protegge dall’infezione durante la prima stagione invernale di vita del bambino, proprio nel periodo in cui è più a rischio di sviluppare una malattia grave.”

“Le ospedalizzazioni da virus sinciziale nella prima infanzia sono quadruplicate negli ultimi 20 anni e purtroppo osserviamo che queste infezioni spesso hanno esiti negativi, addirittura mortali, soprattutto sotto l’anno di vita”, afferma Russo. “La prevenzione ancora una volta rappresenta uno strumento per proteggere la popolazione. Ora abbiamo uno strumento sicuro ed efficace, un anticorpo monoclonale specifico e per questo ci siamo attivati con tempestività per utilizzarlo gratuitamente su chi è più a rischio. L’obiettivo è quello di tutelare la salute della popolazione, nello specifico dei neonati ovvero di quelle che sono le future generazioni.”

“Lo sviluppo di un anticorpo monoclonale per la prevenzione della bronchiolite da virus respiratorio sinciziale è una delle innovazioni più importanti degli ultimi 20 anni di storia della pediatria”, dichiara Baraldi. “È un’opportunità unica di prevenzione per proteggere i bambini più piccoli, frutto di anni di ricerca scientifica. Per la bronchiolite causata dal RSV non esiste una terapia specifica per curare l’infezione, se non l’ossigeno, e spesso porta al ricovero in Ospedale per insufficienza respiratoria. Inoltre, si è visto che questa infezione acquisita nei primi mesi di vita è una possibile concausa nel successivo sviluppo dell’asma. La prevenzione attraverso questo anticorpo può quindi evitare molti ricoveri e tanta sofferenza nei bimbi e nei genitori.”

Nelle aree in cui la campagna è già iniziata lo scorso anno, ad esempio, Regione della Galizia in Spagna e Stati Uniti, sottolinea la Regione, è stata riscontrata una riduzione fino al 90% dei ricoveri per RSV.