“Il calore per distruggere le cellule tumorali della prostata, associando l’efficacia della tecnica Rezum (per l’ipertrofia) e la precisione della biopsia fusion

Il calore per distruggere le cellule tumorali della prostata. In pratica, il vapore viene veicolato con estrema precisione verso la zona tumorale della prostata, proprio come avviene per l’ipertrofia prostatica, con la tecnica Rezum. Ma prima di eseguire il trattamento, è necessario localizzare il tumore nella prostata, attraverso indagini diagnostiche quali la risonanza multiparametrica. Gli autori di questa sperimentazione hanno sfruttato la tecnica fusion, che ormai da anni viene utilizzata per la biopsia della prostata, in caso di sospetto tumore: trasportando le immagini della RM su un apparecchio ecografico, vengono eseguite con precisione 1 o più biopsie mirate del piccolo tumore segnalato. In caso di trattamento del tumore, la tecnica di precisione fusion verrà sfruttata per praticare, con l’aiuto di un piccolo strumento introdotto nell’uretra, a livello del tratto prostatico, delle punture mirate per rilasciare nel tumore il vapore, portando nei giorni successivi alla morte delle cellule tumorali. Ogni puntura ha una durata di circa 8-10 secondi. Questa tecnica per il tumore della prostata è attualmente in fase di sperimentazione presso il Keck Medicine della USC. “Le terapie più comuni per il cancro alla prostata causano spesso effetti collaterali che alterano profondamente la qualità della vita”, dichiara il dott. André Abreu, responsabile del trial clinico. “Questo nuovo trattamento potrebbe non solo combattere il tumore, ma anche preservare il benessere generale dei pazienti.”

Ad oggi la tecnica Rezum viene indicata per l’ipertrofia prostatica. Per trasferirla al trattamento del tumore, gli autori di questa sperimentazione hanno abbinato l’efficacia della tecnica Rezum (energia termica e vapore acqueo) con la precisione della tecnica fusion tra RM ed ecografia per l’esecuzione della biopsia della prostata in caso di sospetto tumore. A oggi, per l’ipertrofia prostatica la manovra viene eseguita anche ambulatorialmente, in anestesia locale o con sedazione, in quanto, inizialmente è come sottoporsi a una cistoscopia: l’Urologo, infatti, attraverso un apposito dispositivo, e sotto visione, inietta nell’adenoma della prostata energia termica sotto forma di vapore acqueo. A seconda della grandezza dell’adenoma, si eseguono 8-10 iniezioni, ciascuna delle quali dura al massimo 9 secondi (circa 0,42 ml di vapore acqueo). La condensazione del vapore rilascia energia termica negli interstizi del tessuto prostatico, mentre le membrane cellulari raggiunte dal getto di vapore acqueo si denaturano, provocando la necrosi coagulativa e, quindi, la progressiva distruzione delle cellule stesse. Entro 1 mese, il tessuto prostatico viene riassorbito, riducendo il volume dell’adenoma che ostruisce l’uretra, alleviando anche inizialmente, in misura significativa, i disturbi della minzione, fino alla loro scomparsa.