Una mano, che idealmente rappresenta i progressi scientifici e l’informazione, fa esplodere la bolla che racchiude le persone che convivono con l’HIV, permettendo loro di uscire dall’isolamento e tornare a vivere in società alla pari degli altri. Il tutto con uno stile che richiama Keith Haring, artista morto di AIDS nel 1990. È questo il soggetto dell’opera di Knet, il cui vero nome è Carlo Oneto, street artist di Salerno. L’opera rivestirà un autobus a due piani in viaggio per il centro di Roma dal 26 novembre fino al 1 dicembre, giornata Mondiale dell’AIDS 2018. A Milano, invece, grazie agli Orticanoodles, a girare su un autobus per le vie del centro sarà un’opera floreale in realtà aumentata che, una volta inquadrata da uno smartphone, verrà “attaccata” dal virus. Al contrario di quanto ci si possa aspettare la “vegetazione” rimane però luminosa e rigogliosa, a sottolineare come oggi, grazie ai progressi e all’innovazione scientifica, sia solo la vita a essere contagiosa.
“È importante tenere alta l’attenzione sull’HIV in particolare su quello che emerge a gran voce dalla comunità dei pazienti: un ‘trattare bene’ che deve arrivare forte e chiaro a tutta l’opinione pubblica e con tutti gli strumenti possibili e che è strettamente connesso alla qualità della vita, la nuova vera sfida per tutti e da affrontare uniti”, dichiara Antonella D’Arminio Monforte, Direttore Malattie infettive dell’Ospedale San Paolo di Milano. “Grazie al valore rappresentato dall’innovazione terapeutica e da cure sempre più efficaci che hanno portato all’abbassamento della concentrazione di HIV nel sangue, e quindi all’equazione ‘U = U’ (Undetectable = Untrasmittable) ora è possibile focalizzarsi su aspetti fino ad oggi tralasciati. Ora infatti è possibile oltre l’orizzonte medico-sanitario e soffermarsi su aspetti più connessi a tutta la qualità della vita delle persone con HIV.”