“Il Lazio può essere motore anche a livello europeo per la prevenzione e il contrasto alle malattie infettive”, dichiara Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, intervenendo al convegno Le Malattie Infettive e l’Impatto sulla Comunità: Avvio della Campagna di Screening dell’HCV nella Regione Lazio, organizzato presso la sede della Regione, nell’ambito del ciclo di incontri Sanità Modello Lazio. “Abbiamo avviato un meccanismo virtuoso che prevede un numero ampio di centri prelievo e di strutture cliniche in grado di prendere in carico i pazienti. I dati ci dicono che la percentuale del 95% di guarigioni rispetto alla prevenzione rappresentano un risultato importantissimo. L’obiettivo è aumentare, con una campagna di comunicazione sempre più estesa, la possibilità di coinvolgere per gli screening dell’HCV i nati dal 1969 al 1989. Il Lazio prorogherà l’attuale campagna, che è fondamentale per la Sanità pubblica.”
“Abbiamo messo in campo una rete molto capillare di punti di prelievo, con 17 centri clinici per la presa in carico dei soggetti positivi e oltre 100 presidi autorizzati al trattamento con DAA”, spiega Alessandra Barca, dirigente Area Prevenzione della Regione. “Occorre portare avanti una grande campagna di comunicazione per sviluppare e ampliare questi interventi di sanità pubblica per raggiungere gli obiettivi prefissi.”
“L’obiettivo dell’Oms è ridurre del 90% l’incidenza, per diminuire del 65% i decessi correlati”, afferma Paola Scognamiglio, coordinatrice del Gruppo di Lavoro Screening HCV Regione Lazio. “Questo si può fare con un impegno organizzativo importante e lo stiamo facendo anche provando ad inserire questi screening in altri percorsi di controllo in modo da allargare la platea dei soggetti coinvolti. “I pazienti tossicodipendenti devono rappresentare una priorità del trattamento di prevenzione”, dichiara Gianpiero D’Offizi, responsabile UOC Malattie Infettive Epatologia nell’ambito del Dipartimento Polo Ospedaliero Interaziendale Trapianti – L. Spallanzani. “Tutti i dati ci dicono che l’efficacia dei trattamenti su questa tipologia di pazienti è la stessa degli altri. Agire sui tossicodipendenti riduce la circolazione e la trasmissione delle malattie infettive.”
L’importanza delle campagne informative è stata ribadita anche da Giulio Notturni, responsabile della Comunicazione e delle Relazioni Esterne dell’Assessorato alla Sanità, insieme alle Associazioni intervenute all’incontro: “La sfida – afferma Massimiliano Conforti, vicepresidente EpaC Onlus – è la comunicazione rivolta ai target individuati per sdoganare le malattie infettive, perché la gente ha paura di essere giudicata ma va fatto capire che si può guarire e che questo comporta anche un valore aggiunto in termini di risparmio per la Sanità pubblica.”