
La Fibrosi Polmonare Idiopatica (IPF) è una rara patologia interstiziale polmonare, irreversibile, progressiva e fatale, che colpisce in Italia circa 16 persone ogni 100.000 abitanti. Fino a pochi anni fa la sopravvivenza era limitata a circa un paio di anni e non vi erano terapie approvate. Dal punto di vista terapeutico chi riceve questa diagnosi, a differenza di 5 anni fa, ha oggi a disposizione due farmaci che, benché non curino la malattia, sono in grado di rallentarne il decorso. Uno di questi, il pirfenidone, ha dimostrato di diminuire il rischio di morte del 48% dopo un anno di trattamento, rallentare il declino della funzionalità polmonare rispetto al placebo e di ridurre il tasso di ospedalizzazioni, senza aumentare il rischio di sanguinamento o eventi cardiovascolari. Rallentamento della progressione della malattia e aumento della sopravvivenza sono, già di per sé due risultati importanti, ma per alcuni pazienti possono significare anche qualcosa in più: la speranza di raggiungere il traguardo del trapianto di polmoni. “Diamo respiro a chi non ce l’ha!”. Questo è il messaggio della campagna di sensibilizzazione grazie alla quale è possibile donare simbolicamente respiro ai pazienti affetti da Fibrosi Polmonare Idiopatica (IPF) gonfiando un palloncino e pubblicando la propria foto o video sui social network (YouTube, Facebook, Twitter e Instagram) usando l’hashtag #diamorespiro.