
Il tumore dello stomaco ha una distribuzione geografica particolare in quanto l’incidenza è alta nei Paesi asiatici, come Giappone, Cina e Corea, e generalmente bassa in Paesi occidentali come USA e Europa. I tumori dello stomaco originano nella maggior parte dei casi dalla mucosa (la parte più interna della parete gastrica) e vengono definiti adenocarcinomi; meno frequentemente nascono dagli strati più profondi della parete (GIST, sarcomi), dal tessuto linfatico (linfomi) e, più raramente, da cellule che producono ormoni (carcinoidi).
Oggi, grazie ai risultati di una ricerca condotta da un team internazionale di cui fa parte anche il prof. Franco Roviello, unico italiano del gruppo, sono stati individuati nuovi marcatori tumorali circolanti per il cancro gastrico. Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale Scientific Reports di Nature, è stato finanziato dall’Ue e coordinato dall’Università di Goteborg insieme ad altre istituzioni scientifiche, tra cui le Università di Dublino, Berlino e Porto. “Abbiamo identificato delle molecole superficiali specifiche del cancro gastrico che vengono liberate nel plasma dei pazienti. Queste molecole hanno una elevatissima specificità e non presentano falsi positivi”, spiega Roviello. “Si tratta di una novità importante perché apre prospettive rilevanti in campo oncologico. Il prossimo passo sarà quello di brevettare queste molecole per utilizzare la ricerca di questi marker nella diagnostica oncologica.”
L’adenocarcinoma, crescendo, coinvolge precocemente i linfonodi adiacenti lo stomaco e solo più tardivamente può invadere organi vicini, come il pancreas, il colon, la milza e il fegato. Attraverso il sangue può poi metastatizzare in organi distanti, come polmone e fegato, mentre con meccanismi diversi si può estendere anche al peritoneo, una delle sedi più frequenti e spesso causa di inoperabilità della malattia.