Cannabis terapeutica per 400 malati di cancro. Studio sperimentale

Negli Stati Uniti è iniziato uno studio su per l’utilizzo della cannabis terapeutica al fine di gestire meglio i sintomi della malattia verrà somministrata a 400 malati di cancro . “Però attenzione: al momento le prove scientifiche sull’effettiva efficacia nei confronti dei pazienti oncologici sono molto limitate e bisogna fare attenzione perché possono interferire con i farmaci anticoagulanti, aumentandone l’effetto e quindi il rischio di emorragie”, sottolinea Brooke Worster, della Thomas Jefferson University, presentando la ricerca al Congresso mondiale di Oncologia della Società Americana di Oncologia Clinica Asco. È stato inoltre ribadito come la a cannabis naturale, per la diversità di principi attivi, sia terapeuticamente più sicura rispetto a quella sintetica. E forse anche per questo, sulla base dei dati di uno studio del National Cancer Institute, si è appreso che almeno il 25% dei pazienti oncologici ha fatto uso di cannabis per motivi fisici o di altro genere. “Il dolore è il sintomo più comune in oncologia per il quale i malati fanno uso di cannabis, sebbene i dati non siano certi in merito alla sua effettiva efficacia”, spiega Claude Cyr, della McGill University, Canada. “I pazienti con il cancro usano la cannabis anche per attutire sintomi come nausea e vomito associati alla chemioterapia, ma anche per ridurre l’insonnia, ansia, depressione e fatica, e per migliorare in generale la qualità di vita. La cannabis può anche ridurre l’uso di altri farmaci quali gli oppioidi contro il dolore. Ad oggi – prosegue – alcuni piccoli studi hanno dimostrato che la cannabis può avere anche effetti antitumorali, ma non disponiamo di studi clinici ampi che lo abbiano provato.”