Trento. “Sequestrato un punto parto extra-ospedaliero privo di autorizzazione sanitaria”

Il sito del Ministero della Salute riporta che i Carabinieri del NAS di Trento hanno eseguito il sequestro preventivo, disposto da G.I.P. del Tribunale di Trento su richiesta della medesima Procura, di “un immobile adibito a punto nascita, struttura ove era gestito il parto extra-ospedaliero ma in assenza di qualsiasi autorizzazione sanitaria”. “Il decreto – si legge ancora nella nota – è stato notificato a 2 ostetriche ritenute parte attiva dell’Associazione gestente la struttura, contestando loro il reato di cui all’art. 110 C.P. e 193 R.D. 1265 del 27.07.1934 (T.U.L.S.), perché nella qualità sopraindicata ed in concorso con altri ignoti (presidente Associazione ed eventuali altri membri del Consiglio direttivo) gestivano una casa deputata all’assistenza ostetrica ed al parto extraospedaliero presso la Casa stessa, in assenza di autorizzazione sanitaria e senza verifica dei requisiti strutturali ed igienico-sanitari.” Il provvedimento cautelare è stato emesso a tutela della sicurezza per le partorienti e dei nascituri. L’indagine, coordinata dalla Procura di Trento, scaturisce da una segnalazione di Dirigenti sanitari dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento, a seguito del trasporto d’urgenza di donna partoriente presso l’Ospedale Santa Chiara di Trento, per un’emorragia. Le indagini hanno permesso di appurare svariati parti, spesso comunicati all’Azienda Sanitaria con ritardi di alcuni mesi, avvenuti nella struttura, per la quale non era stata presentata alcuna comunicazione di inizio attività né era stata notificata all’Azienda Sanitaria.