Chemioterapia. “Un casco può salvare i capelli”

Grazie alla donazione dell’Associazione Il Soffione Rosa Odv, di Romano di Lombardia, l’Oncologia dell’ASST Bergamo Ovest avrà a disposizione l’apparecchiatura per il controllo della temperatura del cuoio capelluto durante il trattamento chemioterapico. La caduta dei capelli rappresenta un’esperienza psicologicamente traumatica nei pazienti sottoposti a trattamenti oncologici. Preservare l’immagine di sé stessi il più integra possibile è molto importante in questa fase delicata della vita. E proprio i capelli sono spesso coinvolti nei cambiamenti più evidenti a seguito delle terapie.

Il gesto dell’Associazione Il Soffione Rosa Odv – che ha donato lo strumento Dignicap Delta, del valore commerciale di 30mila euro – è doppiamente significativo, in quanto avviene nel mese di ottobre, dedicato alla prevenzione dei tumori femminili. L’apparecchiatura donata è uno dei sistemi di raffreddamento innovativi in quanto automatizzato, di dimensioni ridotte, con garanzia di un flusso costante di freddo. Tramite un casco collegato all’apparecchiatura, la cuffia ipotermica (scalp cooler) abbassa la temperatura del cuoio capelluto a 4 °C. Il vantaggio è legato proprio al fatto che la temperatura è costante e ben distribuita. La cuffia ipotermica è inoltre ben tollerata dai pazienti, con rari casi di interruzione del trattamento.

“Questo strumento è un passo importante nell’umanizzazione delle cure oncologiche e potrà essere di sollievo per i/le nostre pazienti”, dichiara la dott.ssa Flavia Simonetta Pirola, direttore sanitario dell’ASST. “La comparsa di alopecia modifica l’immagine corporea e può avere pesanti implicazioni sul piano psicosociale, influenzando negativamente la qualità della vita delle pazienti affette da cancro. La calvizie, infatti, rappresenta un ulteriore peso da sopportare, non solo per le pazienti ma anche per le loro famiglie e per i loro amici. Anche se sono disponibili diverse tecniche di prevenzione della perdita di capelli durante il trattamento chemioterapico, non vi sono prove evidenti della loro efficacia. L’unico metodo con efficacia che supera il 70% dei casi prevede l’utilizzo di una termo cuffia, che, provocando una vasocostrizione, riduce il flusso di sangue ai follicoli durante il picco di concentrazione del farmaco chemioterapico, e di conseguenza ne limita l’assorbimento a livello cellulare. Ringrazio il Soffione Rosa per aver donato questo prezioso strumento e per la sensibilità dimostrata nei confronti dei pazienti.”

“Il Soffione Rosa nasce da un’esperienza di cancro e in quanto esperienza personale racchiude tutte le emozioni contrastanti che si possono vivere con questa diagnosi”, afferma Emanuela Marenzi, presidente del Soffione Rosa. “Il casco è stata una decisione dettata da un’opportunità di poter vivere meglio questa esperienza, magari cercando di salvare i capelli e cercando di continuare a vivere la quotidianità senza doversi per forza identificare con la malattia. La raccolta fondi è iniziata subito e in quanto ha trovato molto entusiasmo da parte di tutti ci augureremmo di poter onorare le persone che insieme a noi hanno creduto in questa cosa e permettere a più persone possibili di beneficiare anche di questa opportunità.”