Colonscopia: anche per i vegani, una dieta “senza sacrifici”

“In accordo con i nutrizionisti, abbiamo redatto una serie di consigli specifici per vegani e vegetariani, con diete a bassissimo contenuto di fibre, che ci hanno consentito, di avere ottime preparazioni intestinali i cui valori sono pari a quelle dei pazienti che hanno assunto le preparazioni riportate nelle linee guida internazionali”, spiega Luca Pecchioli, responsabile del Servizio di Endoscopia Digestiva dell’INI di Grottaferrata. Solitamente, l’indicazione “niente frutta e verdura per 3 giorni” rappresenta infatti la normale routine per chi si prepari a affrontare una colonscopia, una sorta di dilemma se si è vegani. “Per un vegano, ma anche per un vegetariano, scoprire solo dopo aver letto le informazioni per la preparazione alla colonscopia, che per 3 giorni non può mangiare nulla di quello che rappresenta la parte principale della sua dieta non è certamente facile”, prosegue Pecchioli. “Nelle indicazioni non ci sono quasi mai specifiche soluzioni e neanche internet è di grande aiuto. Ormai tutti sanno quanto sia importante fare la prevenzione dei tumori e, in particolare, quello del colon che, con 43.700 nuovi casi nel 2020, ha un’incidenza seconda solo a quella del tumore alla mammella. La capacità di osservare anche le lesioni più piccole e precoci dipende fondamentalmente dalla pulizia dell’intestino durante l’esame endoscopico. Numerosi studi scientifici dimostrano quanto sia importante fornire indicazioni chiare e precise per ottenere la migliore toilette intestinale; indicazioni che per un vegano sono oggettivamente impossibili eseguire.”

“Nel nostro Servizio di Endoscopia Digestiva dell’INI di Grottaferrat, in accordo con i nutrizionisti, abbiamo redatto una serie di consigli specifici per vegetariani e vegani, con diete a bassissimo contenuto di fibre, che ci hanno consentito di avere ottime preparazioni intestinali i cui valori, valutati secondo la Scala di Boston (sistema internazionale di quantificazione numerica della pulizia intestinale) sono pari a quelle dei pazienti che hanno assunto le preparazioni riportate nelle linee guida internazionali”, continua Pecchioli. “Ecco la tabella di una dieta ottimale: pasta, pane (farina bianca, non integrale); riso bianco e bolle di riso; biscotti vegani semplici (senza aggiunta di semi integrali); crackers semplici (senza aggiunta di semi integrali); focaccine semplici; patate; olio; tofu; seitan (100g di seitan contengono 0,6g di fibre); brodi vegetali (senza fibre); gelatine vegane; latte di mandorla, di soia, di cocco, etc.; acqua, tè, caffè, estratti di frutta (o frullati).”

“Anche per vegani e vegetariani, quindi – conclude Pecchioli – è possibile ottenere un’ottima preparazione alla colonscopia senza particolari sacrifici. Il tofu, derivato dalla cagliatura del latte di soia e il seitan, ricavato dal glutine del grano tenero, presentano, pur variando nei vari brand, una bassissima concentrazione di fibre vegetali. I succhi di frutta o verdura, ottenuti con gli estrattori a bassa velocità di compressione, sono privi di residui vegetali filamentosi e mantengono inalterate le proprietà nutrizionali. Pane, pasta, non integrali, riso bianco, bolle di riso, patate, crackers, focaccine, brodi vegetali, gelatine vegane possono essere valide alternative alla classica preparazione intestinale priva di fibre.”