Come proteggere il cervello durante la sostituzione della valvola aortica

L’Italia entra a far parte di un importante studio internazionale, con la partecipazione di Maria Cecilia Hospital, ospedale di alta specialità accreditato con il SSN, per valutare l’efficacia di un particolare dispositivo per la protezione cerebrale durante gli interventi di sostituzione della valvola aortica tramite metodica endovascolare TAVI. La struttura di Alta Specialità di Cotignola è tra i 50 centri di studio attivati (ubicati in Nord America, Europa e Australia), tra i primi in Europa e di fatto il primo centro in Italia ad aver già avviato lo studio. “Secondo studi epidemiologici, durante gli interventi di TAVI si registra una probabilità intorno al 2-3% di incorrere in eventi cerebrali quali ictus ed embolie correlate all’intervento stesso”, spiega il dott. Fausto Castriota, principal investigator dello studio e coordinatore dell’Unità Operativa di Emodinamica e Cardiologia Interventistica presso la struttura. “Questo rischio è legato alla tipologia di paziente che si sta trattando, in base ad età e comorbidità. Tuttavia se questo studio ci restituirà dei risultati positivi, in merito all’efficacia del device nel proteggere da episodi ischemici, avremo individuato un alleato per ridurre in modo significativo il rischio di eventi cerebrali infausti periprocedurali (ovvero entro le 72 ore dall’intervento) negli interventi di sostituzione valvolare aortica.”

Lo studio, denominato Protected TAVR, è una sperimentazione randomizzata controllata (ossia in cui viene individuato lo stesso numero di pazienti trattati con device o senza, con assegnazione casuale), prospettica (valutando cioè gli esiti seguendo le persone coinvolte a partire dall’inizio dello studio e fino alla sua conclusione) e multicentrica per valutare l’uso del sistema di protezione cerebrale in soggetti con stenosi valvolare aortica trattati mediante TAVI.

“Abbiamo già trattato i primi 14 pazienti”, spiega Castriota. “In totale, tra tutti i centri coinvolti, saranno circa 3mila i pazienti arruolati. Prevediamo di completare lo studio in poco più di 30 mesi. L’aver scelto Maria Cecilia Hospital rappresenta un riconoscimento di qualità dell’attività che svolgiamo quotidianamente, inoltre qui abbiamo tra le poche équipe con l’esperienza necessaria nell’utilizzo del sistema di protezione cerebrale.”

La TAVI (thranscatheter aortic valve implantantion) consente di applicare protesi in sostituzione delle valvole aortiche compromesse da stenosi senza dover fermare l’attività del cuore, specie in situazioni di salute cardiovascolare delicata, in presenza di patologie aggiuntive o età avanzata che precludono la chirurgia classica. In alcuni casi non si ricorre all’incisione del torace, in quanto la via d’accesso è data da un’arteria periferica. Qualora l’accesso percutaneo risulti impossibile a causa dell’estesa calcificazione del sistema arterioso con effetti di maggiore fragilità dei vasi sanguigni lo specialista può optare per l’impianto transapicale tramite la punta del ventricolo sinistro, praticando un piccolo taglio di pochi centimetri nello spazio intercostale.