Nel corso della Conferenza Nazionale Straordinaria di Sanità Pubblica della Società Italiana d’Igiene SItI, in corso Cernobbio, si è tenuta una sessione dedicata alle Priorità Vaccinali, con un focus sui nuovi vaccini autorizzati o in studio per le principali malattie respiratorie prevenibili con vaccinazione, vale a dire Covid-19, RSV, influenza e Pneumococco. Le ARI (acute respiratory infections) sono provocate da differenti agenti eziologici ubiquitari e altamente contagiosi, spesso causa di significativa morbosità e mortalità nei bambini e negli anziani. Data la loro elevata diffusione, rappresentano un serio problema di Sanità pubblica e la vaccinazione, spiegano gli esperti, potrebbe ridurre drasticamente l’impatto. Nel 2020, l’FDA statunitense ha concesso l’autorizzazione d’emergenza al primo vaccino a mRNA; da quel momento, si sono sviluppate rapidamente tecnologie a mRna non replicante (NRM) e a mRNA autoamplificante (SAM) al fine di ottenere prodotti ad alta prestazione e clinicamente validi contro una serie di agenti infettivi.
“Con l’avvicinarsi della stagione influenzale si presentano i così detti ‘mali di stagione’”, dichiara il prof. Giancarlo Icardi, coordinatore del Comitato Scientifico SItI, ordinario di Igiene presso l’Università di Genova. “Ci stiamo attrezzando e organizzando per le campagne vaccinali d’autunno proprio per prevenire queste malattie. L’anno scorso è stata una stagione particolarmente pesante: sono circolati molti virus influenzali e altri virus di stagione, che hanno messo a letto circa 12milioni di italiani. Tutto quello che possiamo fare è intervenire con le vaccinazioni e con i vaccini contro l’influenza e lo pneumococco, che aiutano a controllare queste infezioni, limitando i danni di malattie e complicanze, come le ospedalizzazioni e le morti. Non dimentichiamoci infatti che spesso, nei soggetti più fragili, queste patologie possono anche portare al decesso.”
“Il Papilloma virus è estremamente diffuso all’interno della nostra popolazione ed è causa di moltissimi tumori”, afferma la prof.ssa Roberta Siliquini, presidente SItI. “Causa il 90% dei tumori del collo dell’utero, ma anche dell’ano, del pene, della vulva e del distretto testa-collo. Si tratta di tumori gravi, con una letalità ed un’incidenza particolarmente alta: più di 5mila all’anno in Italia, ed 1 su 5, purtroppo, ha una storia naturale infausta.”
“In Italia siamo molto bravi con le coperture vaccinali dei bambini a 24 mesi, ma scendiamo tanto, invece, con quelle relative agli adolescenti”, afferma la dott.ssa Antonietta Spadea, direttore UOC Accoglienza, Tutela e Promozione della Salute del XIV Distretto ASL Roma 1. “In particolare, per il Papilloma virus ci siamo attestati al 60% per le ragazze e al 40% per i ragazzi: ecco perché abbiamo cercato di immaginare nuove strategie per raggiungere i ragazzi e le loro famiglie e portarli alla vaccinazione. Tra le strategie adottate, per esempio, c’è stata l’organizzazione degli Open Days, degli SMS, delle lettere che abbiamo inviato, incontri nelle scuole e, infine, aver raggiunto i ragazzi nei consultori famigliari.”