
La variante Delta, ovvero la variante indiana del coronavirus, inizia a preoccupare l’Europa, soprattutto per quella che sembrerebbe essere una maggiore resistenza ai vaccini. I contagi in Inghilterra tornano ad aumentare sensibilmente, tanto da costringere a rimandare l’independence day dal Covid originariamente annunciato per il il 21 giugno. Al contrario, le restrizioni rimarranno in vigore per almeno altre 4 settimane. Al momento in Italia la percentuale dei contagiati che presentano la mutazione – stimata essere del 60% più trasmissibile di quella inglese, identificata ora come Alpha – si attesta all’1%. Eppure il dato è viziato dai pochi sequenziamenti che vengono svolti nel nostro Paese proprio per studiare il genoma del virus nei casi positivi rilevati, copertura che in Italia è appena dell’1% circa, valore molto al di sotto della soglia del 5% fissata dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC). “Noi facciamo il tampone a chi entra in Italia”, dichiara il premier Mario Draghi nel corso della conferenza stampa al termine del G7. “Se dovessero ricominciare ad aumentare i contagi, anche noi dovremmo reinserire la quarantena per chi arriva dall’Inghilterra. Non ci siamo ancora.”