Covid-19 al San Martino di Genova; la Regione punta sulle vaccinazioni. Ansaldi: “Possibili picchi nei prossimi mesi autunnali e invernali”

Da 3 giorni, la Direzione del Policlinico San Martino di Genova ha bloccato gli accessi ai visitatori nell’area Levante, dopo che 8 pazienti su 14 ricoverati al 1° piano sono risultati positivi al Covid-19. Da oggi, lunedì 30 ottobre 2023, anche gli over60 possono ricevere la vaccinazione; le prenotazioni sono aperte su tutti i consueti canali: sito della Regione; numero verde 800 938 818; sportelli CUP e farmacie. La vaccinazione anti-Covid19, oltre che per gli over60, continua ad essere offerta a tutti i fragili, alle donne in gravidanza e allattamento, ospiti e operatori di Residenza sanitaria assistenziale (Rsa), operatori sanitari, soggetti immunocompromessi e persone con marcata compromissione del sistema immunitario (ad esempio, pazienti in terapia immunosoppressiva, pazienti affetti da immunodeficienza congenite e acquisite, altri pazienti identificati come immunocompromessi dai Medici curanti o Specialisti).

“Attualmente il quadro epidemiologico mostra una situazione sostanzialmente stabile, con una leggera risalita del numero medio di nuovi positivi ricoverati nei nostri ospedali e ci attestiamo intorno ai 20-25 casi giornalieri”, dichiara Filippo Ansaldi, direttore generale di Alisa. “Ci attendiamo che, pur rimanendo in un quadro sostanzialmente endemico, si possano verificare ancora dei picchi nei prossimi mesi autunnali e invernali, così come accade per tutti i virus respiratori. Per questa ragione è opportuno che le persone più a rischio, anziani e fragili, si proteggano attraverso la vaccinazione.”

“Ribadiamo che la vaccinazione è molto importante per proteggere specialmente gli anziani e le persone fragili che rischiano di essere colpite dalle forme più gravi della malattia”, afferma Angelo Gratarola, assessore alla Sanità di Regione Liguria. “Parallelamente prosegue anche la campagna antiinfluenzale e sappiamo che i 2 vaccini si possono fare contestualmente. Oggi assistiamo ad un lieve incremento del numero di positivi negli ospedali, ma siamo distanti dai numeri che hanno messo in crisi i sistemi sanitari di tutto il paese. È comunque opportuno fare i vaccini per evitare complicazioni che sia l’influenza che il Covid possono provocare.”