Tra le tante novità anche qualche conferma al congresso di medicina estetica: l’utilizzo del capronolattone negli interventi chirurgico-estetici come materiale elettivo per la sintesi dei tessuti molli è ormai ben consolidato da molti anni. La plasticità e la buona tolleranza di questo poliestere ne hanno permesso uno sviluppo con formulazioni e indicazioni diverse. Gli ultimi orientamenti della medicina estetica moderna prediligono queste formulazioni combinate di filler associate a un’intensa stimolazione bioattiva in grado di prolungarne l’effetto correttivo pur rimanendo una sostanza altamente biocompatibile e biodegradabile rivelandosi vantaggioso per il trattamento del crono-ageing delle mani. Il trattamento ambulatoriale, sicuro ed efficace, è volto al reintegro della matrice sub-dermica del dorso delle mani ha provocato un miglioramento immediato soprattutto in termini di texture e tono cutaneo dell’intera mano.
Tra le altre zone di interesse e sempre più richieste non bisogna dimenticare le braccia trattate con acido L-polilattico, che agisce con un aumento di volume del derma per neo-collagenesi: più che un filler quindi va considerato un “ricostituente” del tessuto connettivo. Largamente conosciuto e impiegato, è biocompatibile, biodegradabile e totalmente riassorbibile ma soprattutto indispensabile per il trattamento di alcune aree del corpo, come l’interno delle braccia, per restituire turgore e spessore e ringiovanire un’area dove lo spessore della cute è molto sottile.
Anche la regione peri-rotulea mostra piuttosto precocemente i segni del tempo con la perdita del tono dei tessuti, legata principalmente al cronoageing, interessando soprattutto le donne. L’analisi della struttura anatomica dei tessuti rappresenta un ottimo punto di partenza per comprendere quali procedure mettere in atto e quali escludere per ottenere un valido miglioramento estetico di questa regione tra le novità quindi, l’applicazione di un protocollo di intervento basato principalmente sull’impiego di ultrasuoni chirurgici e medicali.
Non solo quindi viso, collo, mani e décolleté ma anche gomiti, ginocchia e piedi sono oggetto di cure e attenzioni. Cronoageing, photoageing e una scorretta beauty routine producono un’alterazione dell’epidermide che si traduce clinicamente in secchezza e grinzosità, e per i gomiti anche in desquamazione cutanea e ruvidezza. Tra le novità figura anche un innovativo trattamento per i piedi che consiste in un’azione dermoristrutturante per via intradermica con l’obiettivo di migliorare l’idratazione e il turgore cutaneo, oltre che aumentare compattezza e elasticità, mentre per le ginocchia una nuova metodica permette un effetto lifting e un’immediata luminosità e tonificazione della pelle che migliorano nel tempo. Grazie al complesso rivitalizzante iniettato, composto da acido ialuronico libero, aminoacidi, vitamine, minerali, coenzimi e antiossidanti, è possibile attivare il processo di ringiovanimento dermico apportando gli elementi nutritivi essenziali per un effetto a medio e lungo termine.
Oggi la medicina estetica non si limita più all’esigenza di contrastare l’invecchiamento cutaneo e quindi al trattamento delle solite aree ma la richiesta di protocolli di trattamento anche per zone inusuali è in crescita. “La medicina estetica ha quindi ‘accettato la sfida’, affinando e applicando protocolli terapeutici sempre più personalizzati e performanti, con tante novità di trattamento in aree non convenzionali come fronte, braccia, gomiti, ginocchia e piedi”, dichiara il prof. Alberto Massirone, presidente Agorà. Diverse recenti pubblicazioni hanno inoltre dimostrato il ruolo dell’High-Intensity Focused Ultrasound (HIFU) nel trattamento del tightening cutaneo nel viso e nel collo, mentre pochi si sono occupati in maniera effettiva dell’impiego della metodica in aree del corpo diverse. Tra le novità, l’azione sul tightening cutaneo di braccia e gambe, mediante l’uso dell’HIFU con bassa frequenza e onda focale profonda, è una valida e sicura procedura nel trattamento della lassità cutanea. I risultati sono incoraggianti: già dopo 4 settimane dal trattamento si assiste a un significativo miglioramento di tutte le aree trattate, mentre a distanza di 3 mesi è riscontrabile un ulteriore miglioramento del 20% della texture cutanea.
La regione temporale è considerata la cornice del mid-face, in cui pienezza e rotondità assicurano una forma ovale al volto nella regione malaro-zigomatica spingendosi fino alla parte laterale degli occhi. L’interruzione di questa continuità, dovuta all’ageing o al dimagrimento eccessivo, è responsabile di antiestetiche ombre che scuriscono, induriscono e invecchiano lo sguardo. Se a farne le spese poi è anche la fronte, segnata da solchi, rughe e depressioni o avvallamenti, si assisteste alla perdita anche della proporzione della T-zone. Nasce quindi l’esigenza di trattare queste regioni nella loro interezza, grazie all’utilizzo di filler dinamici a base di HA per ridefinire i contorni e l’equilibrio delle forme, con un miglioramento generale nelle proporzioni dell’ovale del volto. Questi filler, in grado di integrarsi perfettamente alla cute dagli strati più superficiali a quelli più profondi della pelle con un ottimo effetto correttivo di lunga durata, sono scelti in base alla zona da trattare e vengono impiegati attraverso diverse tecniche, a bolo o lineare a rilascio retrogrado, mediante l’uso di ago o micro-cannule.