La “brutta notizia” è che la nuova Legge di Bilancio ha cancellato 25milioni di euro, precedentemente stanziati per il biennio 2023-2024 per il Fondo Contro i Disturbi Alimentari. Di conseguenza, se i disturbi alimentari non verranno inseriti nei Lea o non saranno oggetto di un decreto legge ad hoc, il 31 ottobre 2024 gli Ambulatori dedicati chiuderanno per mancanza di fondi.
ANORESSIA E BULIMIA, UN FENOMENO IN CRESCITA
Anoressia e bulimia nervosa, costituiscono un problema serio e preoccupante, che le Autorità sanitarie stimano interessare il 5% circa della popolazione complessiva, con una forte impennata registrata nel periodo pandemico, con un aumento dei casi anche del +30%. Da un’indagine del Ministero della Salute relativa alla prima metà del 2020, i nuovi casi risultavano infatti 230.458, rispetto ai 163.547 dello stesso periodo dell’anno precedente. I dati complessivi riferiti al 2023 indicano 1.680.456 soggetti affetti da anoressia/bulimia; un fenomeno in forte crescita, che interessa bambini, ragazze, e giovani nelle fasce 12-18-25 anni. La condizione ha anche gravi e importanti ripercussioni sociali, rappresentando nei giovani la seconda causa di morte, dopo gli incidenti stradali. Senza l’adeguata assistenza di cui questi soggetti necessitano quotidianamente nei propri percorsi di recupero, diverrebbe inoltre estremamente più gravoso e difficoltoso lo sforzo, anche economico e in termini di organico, di cui il Sistema Sanitario dovrebbe farsi carico, venendo meno una presa in carico strutturata.
IMPORTANZA DEGLI AMBULATORI E DELLA TERAPIA VIS-À-VIS
“Bisogna sapere che non si muore per anoressia e bulimia, ma per la mancanza di cure”, ripetono da anni esperti e Associazioni pazienti. L’importanza e l’insostituibilità di tali ambulatori deriva dal fatto che le terapie sono basate principalmente su colloqui psicologici e clinici vis-à-vis, e difficilmente possono essere sostituite dalle videochiamate, perché sarebbe impossibile una valutazione nutrizionale, prima condizione per stabilire un percorso di cura. Inoltre – avvertono – venendo a mancare il contatto con gli Specialisti curanti (Psicologi, Psichiatri, Nutrizionisti, Dietisti, Endocrinologi), si assisterebbe con tutta probabilità a un aumento di fenomeni ansia, depressione ed autolesionismo, oltre che di disturbi metabolici importanti.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEI CENTRI CONTO I DISTURBI ALIMENTARI
L’ultimo censimento dei Centri per i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione pubblicato sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità ha contato, al 28 febbraio 2023, 126 Strutture, sparse su tutto il territorio nazionale, di cui 112 pubbliche (appartenenti al Ssn) e 14 afferenti al settore privato accreditato. Dalla distribuzione geografica, risulta che il maggior numero dei centri (63) si trova nelle Regioni del Nord (20 in Emilia-Romagna; 15 in Lombardia; 4 in Liguria); al centro ve ne sono 23 (di cui 8 nel Lazio e 6 in Umbria); mentre 40 sono distribuiti tra il Sud e le Isole (12 in Campania e 7 in Sicilia).
LA DELUSIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
“Siamo disperati”, dichiara al Corriere della Sera Giuseppe Rauso, presidente dell’Associazione Nazionale Disturbi del Comportamento Alimentare che recentemente. “Come è possibile che non si sia riusciti a dare continuità? Non sappiamo come dirlo alle famiglie. Qui si parla della seconda causa di morte tra i giovani dopo gli incidenti stradali. Speriamo che qualche decreto legge possa restituirci la speranza.”
L’INIZIATIVA “TRASVERSALE” DEI POLITICI E LA PETIZIONE DELLA SEN. RAFFAELLA PAITA (I.V.)
Un coro di proteste si sta sollevando anche dal mondo politico, interessando in forma trasversale opposizione e maggioranza, coinvolgendo, tra altri, Marco Furfaro (PD), Commissione Affari Sociali; Raffaella Paita (coordinatrice nazionale di Italia Viva); Maurizio Lupi (Noi Moderati); Martina Semenzato (Coraggio Italia). “Siamo al fianco di tutte le Associazioni che da anni lavorano sui disturbi alimentari, e già da tempo collaboriamo con Coordinamento Nazionale Disturbi Alimentari, ConSult@noi”, afferma Paita. “Sul piano politico, l’obiettivo è l’istituzione di un fondo strutturale, il cui Disegno di Legge è stato da noi già depositato. Punto non inserito in Legge di Bilancio, ma su cui si sta già lavorando”, continua Paita, che ha lanciato una petizione, sottoscritta anche da clicMedicina, disponibile a questo indirizzo.
Aggiornamento 18.01.2024 | Schillaci: “Con un emendamento al decreto Milleproroghe, 10milioni per i disturbi alimentari”