“Vanno a parlare in TV di covid-19, i loro specializzandi scrivono i lavori, noi invece ci permettiamo di assistere 18 ore al giorno i nostri pazienti”. A parlare è il prof. Giuseppe De Donno, primario del reparto di Pneumologia dell’Ospedale Carlo Poma di Mantova, puntando il dito contro le “star” televisive al tempo di Covi-19, soprattutto perché non vedrebbero di buon occhio la terapia con il plasma che lo stesso di De Donno e colleghi stanno sperimentando con ottimi risultati. Come già riportato da clicMedicina in un articolo a firma di Roberta Maresci, queste cure sono state utilizzate con successo già nelle epidemie precedenti come la Sars e la Mers, tra il 2012 e il 2013. In Italia questo protocollo di cura è partito dal Policlinico San Matteo di Pavia, ma poco tempo dopo il Poma di Mantova (dove i decessi per Covid19 si sono azzerati da quasi un mese) è salito alla ribalta mondiale dopo che la 28enne Pamela Vincenzi è stata la prima paziente ad essere trattata con le infusioni di plasma (la parte liquida del sangue) durante la gravidanza. Sono bastate le infusioni di 2 sacche di plasma per risultare clinicamente guarita, così come pure la bambina di 24 settimane che porta in grembo. “Tutte e due fuori pericolo”, ha dichiarato con entusiasmo il De Donno. Ora l’Asst di Mantova pensa a un’altra fase della sperimentazione basata su 200 pazienti da trattare.
In pratica una possibile svolta nelle cure contro il coronavirus che, come dichiarato dallo stesso De Donno in un forum di DottNet al quale ha partecipato insieme a Giulio Tarro, Vincenzo Mallamaci e Marco Cossolo, di Federfarma, avrebbe però suscitato critiche e attacchi da diversi colleghi: “Siamo riusciti a Mantova, insieme con Pavia, a realizzare questa sperimentazione che è molto seria anche se qualcuno ha voluto farla passare addirittura per una buffonata”, scrive De Donno. Nelle due città sono stati trattati a oggi quasi 80 pazienti che presentavano gravi difficoltà respiratorie; nessuno è deceduto, raggiungendo quindi un tasso di mortalità pari a 0. A Mantova è stata inoltre creata una “banca del plasma”, per eventuali nuovi focolai di infezione. Nello stesso forum, De Donno aggiunge: “Roberto Burioni, invece, è arrivato a dire che la terapia col plasma ha un costo ‘esorbitante’. Ma come si permette di fare affermazioni così gravi?”, si sfoga De Donno. “Una sacca da 300ml costa 160 euro circa per 2 pazienti, ovvero 80 euro ad ammalato; una cifra irrisoria che salva una vita.”