“Questo corso nasce dall’esperienza di un gruppo di lavoro, un gruppo di studio, dell’Omceo di Roma, voluto e coordinato dal prof. Antonio Bolognese. Lo scopo di questo gruppo è quello di dare informazioni scientificamente valide ai medici, all’opinione pubblica e ai giovani sul tema della pericolosità, dal punto di vista medico e clinico, dell’utilizzo della cannabis e di droghe erroneamente e colpevolmente ritenute ‘leggere’”, dichiara il vicepresidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma, Stefano De Lillo, coordinatore del corso Prevenzione, Diagnosi e Trattamento dei Disturbi Correlati all’Uso di Cannabis: l’Importanza dell’Informazione e della Divulgazione, in programma oggi, 16 maggio 2023 a Roma, dalle ore 18:00 alle 22:00, presso il Centro di Formazione Polo Didattico, in piazza Oderico da Pordenone, 3. Il corso gratuito di aggiornamento e la tavola rotonda attribuiscono ai partecipanti 3 crediti formativi Ecm. “Questo gruppo di lavoro dell’Ordine dei Medici di Roma svolge numerose iniziative”, prosegue De Lillo. “Tra queste, proprio la realizzazione di un vademecum sui cosiddetti falsi miti, uno su tutti, quello che la cannabis sia una droga ‘leggera’, quando invece dal dato scientifico emerge che il 20% degli utilizzatori diventi psicotico, ovvero schizofrenico. Altra iniziativa è quella di condurre dei corsi tra i giovani studenti e atleti, circoli e società sportive nell’ambito della peer education, o educazione tra pari, con testimonial giovani che abbiano presa sui giovani stessi e facciano capire loro la pericolosità dell’utilizzo di sostanze molto diffuse. Ulteriore elemento che abbiamo ritenuto fondamentale è quello della formazione dei medici stessi, che nell’ambito del corso di laurea in realtà non hanno alcuna formazione specifica sul tema dell’approccio e della conoscenza di queste droghe e dei pazienti che ne fanno uso. Ecco perché – continua – ci è sembrato fondamentale istituire un corso di formazione, con crediti formativi, che possa formare i medici stessi nel riconoscere, comunicare, prevenire e contrastare l’utilizzo di queste sostanze tra i loro pazienti.”
“Nelle scuole medie d’Italia – afferma ancora De Lillo – si è visto che il 4% degli studenti fa uso di cannabis: sono circa 66mila bambini. Chiaramente, più è precoce l’utilizzo, più il danno è maggiore, perché fino ai 18-20 anni i neuroni, dal punto di vista strutturale, sono in formazione. Uno degli effetti è che si diventa ‘stupidi’: chi utilizza queste sostanze ha un quoziente di intelligenza 10 punti più basso. Si fa tanto per insegnare a questi giovani la Matematica, l’Italiano; si fa molto per dare loro una cultura, ma poi, per effetto dell’uso della droga, diventano ‘stupidi’”, dichiara. “Come Ordine abbiamo chiesto che laddove si parli di temi legati all’uso delle droghe sia sempre presente un medico – e non un cantante, un opinionista o un influencer – per parlare di informazione scientifica.”