Le donne oggi vivono in media 30-35 anni dopo la menopausa senza ormoni sessuali e l’aspettativa di vita non coincide con un parallelo aumento dell’aspettativa di salute. Spesso le donne lamentano diverse problematiche sessuali quali il calo della libido, la secchezza vaginale, la dispareunia e la sindrome genitourinaria, il tutto dovuto a una carenza di estrogeni che rappresentano una grossa limitazione per la salute sessuale della donna. Nel corso della menopausa fisiologica, infatti, la modificazione biologica primaria è una riduzione dei livelli circolanti di Estrogeni con conseguenti modificazioni fisiologiche e psicologiche che influenzano la sessualità femminile e della coppia. La diminuzione degli ormoni sessuali e in particolare degli Estrogeni circolanti e il declino della funzione ovarica con riduzione della sintesi di estrogeni, progesterone e androgeni, porta a segni e sintomi variabili nella donna. Sia i sintomi che i segni della Menopausa sono specifica espressione e conseguenza della perdita quasi totale degli estrogeni e del progesterone, nonché della progressiva caduta età-dipendente di testosterone e di deidroepiandrosterone. I sintomi fisici possono sfociare in disagi psicosociali e relazionali quali la disfunzione sessuale, la diminuzione della libido, i disturbi del sonno e i disordini del tono dell’umore, l’ansia e la depressione.
Tra i segni obiettivabili con l’esame clinico e strumentale si può notare una perdita dei peli pubici e un’atrofia uro-genitale con involuzione dei genitali esterni, assottigliamento della mucosa vaginale, riduzione delle rughe e dell’elasticità e innalzamento del pH vaginale (dal normale 4 fino a 7). Si ha così la riduzione dell’eccitazione mentale e fisica, della lubrificazione e congestione genitale, l’impoverimento dell’orgasmo e la comparsa o peggioramento del dolore sessuale. Tra le quattro principali classi di sintomi coordinati dal S.N.C. (neurovegetativo, emotivo-affettivo-sessuale, cognitivo e motorio), ci sono le alterazioni sessuali, sintomi neurovegetativi. La funzione sessuale è comunque multifattoriale perché sia i sintomi che i segni neurovegetativi, emotivi-affettivi, cognitivi e motori causati dalla menopausa ledono sostanzialmente l’identità sessuale della donna, la sua funzione sessuale e la relazione di coppia.
Nella menopausa chirurgica una riduzione improvvisa sia degli Estrogeni che degli androgeni può avere un impatto ancor più severo sulla sessualità. È un evento che può accompagnarsi a una rapida insorgenza del disturbo del desiderio sessuale ipoattivo (HSDD) a causa della brusca rimozione delle ovaie e della insufficienza androgenica che ne consegue. Conoscere meglio le conseguenze a lungo termine della menopausa precoce, potrà cambiare molte linee di comportamento sia nella classe medica, a partire dalla immotivata annessectomia bilaterale in corso di isterectomia per cause non neoplastiche, sia sulla sensibilità della donna. Il calo del desiderio o desiderio sessuale ipoattivo associato e disagio (HSDD) si verifica soprattutto dopo l’asportazione bilaterale delle ovaie con un rapido calo dei livelli del testosterone, ormone che svolge un ruolo chiave sulla regolazione del desiderio sessuale femminile ed è prodotto per il 50% dalle ovaie e per il 50% dalle ghiandole surrenali. In particolare il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo indica l’assenza, persistente o ricorrente, di pensieri/fantasie sessuali e/o ricettività rispetto all’attività sessuale che provoca disagio o difficoltà interpersonali nella donna. Molte donne infatti, almeno una su tre in Europa, vivono con disagio tale condizione, raccontando di essere infelici o preoccupate, di sentirsi meno femminili, di vivere la vita sessuale come un fallimento e di provare insicurezza e bassa autostima, ansia e disagio nella relazione di coppia e sulla qualità della vita dei partner. Dopo l’isterectomia, la donna riferisce rapporti sessuali difficili o dolorosi e perdita di quella sensazione di benessere legata alle “beta-endorfine”.
La menopausa comunque è sempre un momento ideale per fare il punto sulla qualità della vita sessuale e per stabilire una relazione tra l’insorgenza dei sintomi sessuali e la transizione menopausale. In uno studio globale delle attitudini e comportamenti sessuali, il 76% delle donne e l’82% degli uomini concordano con l’affermazione che “una vita sessuale soddisfacente è essenziale per mantenere una relazione di coppia” e che la riduzione dell’attività sessuale non è una conseguenza inevitabile del tempo che passa, infatti un alto numero di uomini e donne rimane sessualmente attivo anche nella “terza” e nella “quarta” età. Nel 57% delle donne, la perdita dell’interesse sessuale è spesso dovuto a cambiamenti come la secchezza vaginale che rende il rapporto sessuale doloroso. Uno studio recente su donne sudamericane tra i 40 e i 64 anni ha documentato che in più della metà delle donne (51,3%) sessualmente attive, era presente un sintomo sessuale, in particolare dopo la menopausa, in donne di età superiore a 49 anni, in donne isterectomizzate e in presenza di una disfunzione erettile del partner.