Come contrastare l’aumento delle malattie cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare la prima causa di morte nel mondo, con una stima di circa 17milioni di decessi l’anno (dati Istat 2017). In Italia queste patologie sono responsabili del 35% di tutti i decessi, con oltre 230mila casi all’anno, e la prima causa di ricovero ospedaliero, con 672.777 dimissioni in regime ordinario nel 2020, pari al 13,8%, confermandosi insieme ai tumori, tra le principali cause di invalidità. Se l’attenzione viene principalmente posta sulla salute dell’individuo, non si deve sottovalutare anche l’impatto economico sul Ssn. Per questi motivi, la Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare SIPREC ha realizzato la Terza Giornata Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare, che si è tenuta il 12 Maggio scorso, allo scopo di accrescere la consapevolezza dell’incidenza delle malattie cardiovascolari nelle vite dei singoli e nell’intera comunità e soprattutto di sensibilizzare cittadini, medici, istituzioni, media sull’importanza degli interventi di prevenzione basati sia sugli stili di vita sia sulla gestione terapeutica delle cronicità e degli eventi acuti (cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, ictus, ipertensione arteriosa, diabete di tipo 2, obesità).

La Giornata ha avuto come tema centrale Il Contributo degli Interventi di Prevenzione Cardiovascolare alla Sostenibilità del Sistema Sanitario in Italia, argomento sviluppato in un Documento prodotto dalla stessa SIPREC e coordinato dal prof. Massimo Volpe, presidente della Società, che ha coinvolto una trentina di autori ed è stato presentato al Ministro della Salute, Orazio Schillaci. “La prevenzione rappresenta un elemento imprescindibile nelle politiche di contrasto alla diffusione delle malattie cardiovascolari, se consideriamo che, dai dati dell’ultimo rilevamento Iss, il 98% degli Italiani è esposto ad almeno 1 fattore di rischio cardiovascolare, mentre il 41% ne presenta almeno 3”, si legge in un comunicato SIPREC. “Fumo, sedentarietà e scorretta alimentazione sono fattori di rischio importanti. Per questo motivo è necessario promuovere stili di vita sani, che possano modificarli. Tuttavia, anche se rilevanti, non sempre le corrette abitudini sono sufficienti a scongiurare l’insorgere delle malattie cardiovascolari.”

“Il documento presentato ripercorre le tematiche principali della prevenzione e i vari interventi che possono essere messi in campo per preservare la salute del nostro cuore e dei nostri vasi e vivere in benessere scongiurando, o quanto meno ritardando, eventi cardiovascolari molto gravi e talora fatali, in primis l’infarto del miocardio, l’ictus cerebrale, ma anche la fibrillazione atriale, lo scompenso cardiaco, le manifestazioni dell’aterosclerosi, che impattano pesantemente sulla salute dei cittadini, oltre che sui costi sociali ed economici che i singoli individui e il Ssn devono affrontare”, dichiara Volpe. Questi, in sintesi, gli 11 punti sui quali si sofferma il documento:

  • Alimentazione corretta;
  • Promozione dell’attività fisica;
  • Lotta al tabagismo;
  • Controllo della pressione arteriosa;
  • Controllo delle dislipidemie;
  • Controllo del sovrappeso e dell’obesità;
  • Controllo del diabete e della condizione pre-diabetica;
  • Implementazione dell’aderenza dei cittadini alle prescrizioni terapeutiche;
  • Impiego delle vaccinazioni come strumento di prevenzione cardiovascolare;
  • La declinazione degli interventi in relazione all’età nell’arco di tutta la vita e in relazione alle specificità di genere;
  • Lotta all’inquinamento ambientale.