“Quando sembra che non ci sia più niente da fare, c’è ancora molto da fare”. Lo sostengono gli esperti nella gestione del dolore dell’Ordine dei Fatebenefratelli che il 5 dicembre a Venezia, presso l’Ospedale San Raffaele Arcangelo Fatebenefratelli, organizzano un convegno sul “dolore globale”. Si partirà dalla constatazione che la gestione del dolore, sia acuto a insorgenza improvvisa sia cronico che perdura nel tempo diventando una vera e propria malattia, risente di un “gap” culturale che ha gravi e ingiustificate ricadute non solo sul paziente ma anche sulla collettività. Questo si lega a una diagnosi inappropriata e conseguentemente a un inadeguato trattamento; uno degli scopi del convegno è condividere con i partecipanti un iter diagnostico e terapeutico appropriato che conduca a un linguaggio comune non solo nella gestione clinica del dolore ma anche nel suo trattamento, che oltre a essere un diritto delle persone (Legge n. 38 del 15/3/2010) e un dovere della classe medica, è anche un indice di civiltà sanitaria.
Particolare risalto sarà dato all’elaborazione del concetto di dolore globale e alle cure palliative: quando la malattia diventa inguaribile, cioè non responsiva alla terapia, queste hanno come scopo la cura non solo del dolore nei suoi molteplici aspetti fisici, psicologici, spirituali e sociale, ma anche degli altri sintomi, sia del paziente sia dei suoi familiari, in modo da garantire loro la migliore qualità di vita fino alla fine. Verranno condotte anche alcune riflessioni sul cambiamento della medicina nell’età della tecnica e sulla necessità sempre più viva di attingere all’area della sfera narrativa, che guardi al corpo vissuto della persona malata oltre che al corpo come organismo da curare.