
I dati di un’indagine dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (Onda) non lasciano dubbi: sei donne su dieci, dopo un intervento chirurgico per tumore al seno, all’ovaio o all’utero, lamentano dolore, una sofferenza che, per una paziente su cinque, è di grado severo e, spesso, continuativa. I dati dell’indagine rivelano anche, precisa Francesca Merzagora, presidente di Onda “ripercussioni su molteplici aspetti della quotidianità, dalla qualità del sonno (29%) alle limitazioni delle attività di svago (21%) e del movimento (20%) e sull’umore (20%)”. In particolare, dall’analisi dei dati della ricerca, condotta su un campione di 74 donne tra i 30 e i 75 anni sottoposte a mastectomia, ovariectomia o isterectomia, si è evinto che nel periodo post chirurgico il 58% lamenta dolore e il 22% soffre di un dolore continuo o che si fa sentire più volte al giorno (27%). La sofferenza di grado più elevato si registra nelle donne sottoposte a ovariectomia (28%) e isterectomia (27%). “Se in campo oncologico notevoli progressi sono stati fatti nell’ultimo decennio, forse l’ambito post-chirurgico resta ancora un settore in cui è possibile migliorare l’attuale gestione del dolore in quanto è possibile che ci sia una sottovalutazione del dolore e le prescrizioni di antidolorifici siano spesso non adeguate”, commenta il prof. Armando Santoro, Direttore Cancer Center Oncologia medica presso l’Istituto Clinico Humanitas di Milano.
Tra i farmaci impiegati, il paracetamolo viene prescritto dal chirurgo oncologo in oltre 9 donne su 10 a seguito di una mastectomia, mentre gli oppioidi trovano un più ampio utilizzo nel decorso post-operatorio dopo intervento alle ovaie (52%) e all’utero (57%). “Tutte le pazienti devono avere una terapia antidolorifica ad hoc per non avere disturbi nella loro routine quotidiana”, afferma Mario Rietjens, Direttore della Divisione di Chirurgia Plastica presso l’Istituto Europeo di Oncologia. “Qualora si manifesti un dolore più intenso, è necessario aggiungere anche degli oppiacei.”