Gli italiani con diagnosi nota di epatite C e in attesa di essere curati sono ancora circa 200mila. A questi vanno sommati dai 71mila ai 130mila che ancora non hanno scoperto l’infezione (il cosiddetto “sommerso”). Queste sono le stime contenute nell’indagine Epatite C: Stima del Numero di Pazienti con Diagnosi Nota e Non Nota Residenti in Italia, realizzato dall’associazione di pazienti EpaC Onlus in collaborazione con il EEHTA del Centro di Studi Economici e internazionali (CEIS) dell’Università Tor Vergata di Roma.
“Le nostre indagini di prevalenza non pretendono di essere l’unico punto di riferimento nazionale sulla quantificazione realistica dei pazienti ancora da curare, ma certamente possono essere messe a confronto con altre stime effettuate con metodi diversi, al fine di offrire ai decisori la possibilità di operare scelte ragionate e definire piani nazionali e regionali di eliminazione di epatite C, così come raccomandato dall’OMS”, afferma Ivan Gardini, Presidente di EpaC Onlus.
Il sondaggio è stata condotto tra settembre 2017 e gennaio 2018, coinvolgendo anche gruppi specifici di pazienti, quali tossicodipendenti e co-infetti (HCV/HIV), e fornisce una stima più accurata dei pazienti con diagnosi già nota, poiché è stata effettuata su un campione di pazienti doppio rispetto a quello considerato tre anni fa (2.860 contro 1.159), all’interno di strutture ospedaliere e rispettando il criterio del reclutamento consecutivo. Sono poi state prese in considerazione delle variabili come ad esempio la stima dei decessi con eziologia HCV, le nuove infezioni, i pazienti guariti.