
Arene e sale strapiene di pubblico per le presentazioni e le lezioni in programma ad Euroflora 2025. Tra i tanti, l’evento dedicato alla trasformazione degli sciroppi ottenuti dai petali di rosa al tempo dei Dogi della Repubblica di Genova, che ha unito storia e botanica. Promosso dall’Associazione dei Produttori di Rose Antiche, l’appuntamento ha guidato il pubblico in un viaggio nell’evoluzione dell’uso della rosa in ambito medico. Viviane Crosa di Vergagni, vicepresidente dell’associazione, ha condotto una dimostrazione pratica arricchita da racconti storici, sottolineando la raffinatezza dei processi con cui le rose venivano trasformate in sciroppi, elisir profumati e preparati officinali, molto apprezzati nei sontuosi banchetti della nobiltà genovese e nei rituali terapeutici della medicina popolare e conventuale.
I petali di rosa, in particolare quelli della Rosa Damascena, sono stati utilizzati per secoli in medicina tradizionale, sia in ambito asiatico che greco, per la loro azione antinfiammatoria, antibatterica, e per l’estrazione dell’acqua di rose e degli oli essenziali. Oggi, le proprietà della rosa sono sfruttate in cosmesi, medicina tradizionale, e per la creazione di prodotti alimentari, come sciroppi e dolci.
LE PIANTE CARNIVORE
Il fascino esercitato dalle piante carnivore – presente un giardino al piano terreno del Padiglione Blu, uno spazio immersivo che ricrea fedelmente gli habitat naturali, con muschi, nebbie artificiali e luci calibrate per esaltare colori e trasparenze – ha incantato il pubblico durante la presentazione curata dall’Associazione Italiana Piante Carnivore. Di queste creature vegetali “dall’aspetto esotico e dalle strategie sorprendenti” esistono esemplari rari e spettacolari provenienti da tutto il mondo, come la Dionaea muscipula, la celebre Venere acchiappamosche, fino alle spettacolari Nepenthes tropicali, con le loro trappole a forma di coppa, passando per le delicate e ingegnose Drosera. Durante l’incontro sono emerse curiosità evolutive legate a queste specie, che crescono in ambienti estremi e poveri di nutrienti, sviluppando meccanismi di sopravvivenza tanto affascinanti quanto efficaci. L’appuntamento ha rappresentato un’opportunità informativa per spiegare il funzionano delle trappole, conoscere le specie a rischio e ricevere indicazioni pratiche sul come coltivare questo tipo di piante in casa nel rispetto della natura.