Familiar-mente, il Valore della Cura. Calabria, consegnati i Diplomi per la formazione degli Assistenti Familiari

Si è svolta nei giorni scorsi presso la Cittadella Regionale Jole Santelli la cerimonia di consegna degli attestati ai nuovi Assistenti Familiari formati nell’ambito del progetto Familiar-mente, il Valore della Cura, frutto della collaborazione tra AISLA e Regione Calabria, progetto socio-sanitario rivolto ai bisogni emergenti di pazienti e con SLA e altre patologie neurologiche complesse e delle loro famiglie. “Questo progetto rappresenta un esempio concreto di come la sinergia tra Istituzioni e Terzo Settore possa tradursi in opportunità reali per i cittadini e il territorio”, dichiara Caterina Capponi, assessore alle Politiche Sociali della Calabria. “Formare assistenti familiari qualificati significa investire in un welfare che risponde alle esigenze delle famiglie e dei pazienti con SLA.”

Nel marzo 2024, il corso di formazione per assistenti familiari è stato lanciato sottolineando l’importanza di una preparazione qualificata per rispondere alle esigenze dell’assistenza domiciliare a persone non autosufficienti e con patologie complesse. La co-progettazione tra Regione Calabria e AISLA ha dato vita a un’iniziativa per far fronte alle difficoltà nell’accesso a operatori qualificati per l’assistenza a persone con SLA: “Questo progetto risponde ai bisogni del territorio e valorizza le competenze del Terzo Settore, essenziale per intercettare e rispondere alle necessità specifiche della popolazione”, dichiarano Saveria Cristiano e Cosimo Cuomo, dirigenti del Dipartimento Salute e Welfare della Regione Calabria nel corso della Tavola Rotonda, moderata da Mario Gatto. “Formare assistenti familiari significa garantire cure qualificate e dignità ai pazienti, offrendo un supporto concreto alle loro famiglie”, afferma Francesca Genovese, presidente AISLA Reggio Calabria.

Il corso, suddiviso in 72 ore di formazione teorica, ha trattato temi cruciali come bioetica, comunicazione non verbale, gestione delle problematiche respiratorie, nutrizione domiciliare enterale, supporto psicologico e cure palliative. I docenti, tra cui esperti dei Centri Clinici NeMO, come Amelia Conte (neurologa), Michela Coccia (fisiatra), Elisa Giove (specialista in comunicazione non verbale), Elisabetta Roma (pneumologa) e Michela Mazzacani (infermiera nurse coach), hanno fornito una preparazione multidisciplinare. I professionisti hanno inoltre realizzato un video messaggio per i discenti, sottolineando l’importanza di concetti chiave come “ascolto”, “personalizzazione” e “squadra”, valori fondamentali nell’assistenza domiciliare ad alta intensità.

“Il progetto ha dimostrato un impegno concreto verso un welfare più equo e inclusivo, attraverso una selezione partecipata dei destinatari e un coinvolgimento attivo delle famiglie”, dichiarano Daniela Nocera e Anna Mancuso, del Dipartimento Salute e Welfare Regione Calabria. “La cultura della cura e della relazione sono i principi fondamentali dell’art.55 del Codice del Terzo Settore.” I discenti hanno completato il loro percorso formativo con esperienze pratiche fondamentali. I tirocini residenziali si sono svolti presso la clinica San Vitaliano, Catanzaro, mentre i tirocini domiciliari sono stati attivati in collaborazione con i provider Home Medicine, Vivisol e l’ASP di Reggio Calabria, coinvolgendo 11 famiglie. I tirocini hanno reso concreta l’esperienza dell’assistenza domiciliare per pazienti ad alta complessità. “Il lavoro di cura non è solo un servizio: è un atto di responsabilità collettiva, un ponte tra fragilità e dignità”, afferma Stefania Bastianello, direttore tecnico di AISLA. “Investire nella formazione degli assistenti familiari non è solo una necessità etica, ma una necessità per un futuro realmente accessibile e inclusivo.”