
In occasione della Festa della Mamma, che ricorre l’11 maggio 2025, l’Associazione Nazionale Farmaci di Automedicazione Assosalute, parte di Federchimica, invita a riflettere sulla salute femminile, lungo tutto l’arco della vita. L’occasione è il dialogo con la prof.ssa Rossella Nappi, ginecologa, docente ordinaria di Clinica Ostetrica e Ginecologica all’Università di Pavia e presidente dell’Associazione dei Ginecologi Universitari Italiani AGUI, che offre una visione aggiornata, scientifica e umana su ciò che significa oggi prendersi cura di sé come donna: “La salute femminile non può essere ridotta a momenti circoscritti come la gravidanza o la menopausa”, spiega Nappi. “È un percorso che inizia nell’adolescenza e prosegue per tutta la vita, fatto di scelte quotidiane, consapevolezza, educazione e possibilità di decidere in autonomia ciò che è meglio per sé.”
Il concetto chiave che emerge è la necessità di adottare un approccio olistico alla salute femminile, in cui siano centrali prevenzione e consapevolezza. Adolescenza, età fertile, gravidanza, menopausa: ognuna di queste fasi richiede attenzione specifica, linguaggi adeguati, strumenti di supporto e una narrazione che restituisca complessità e dignità all’esperienza femminile. Durante l’adolescenza, ad esempio, educare le giovani a conoscere il proprio corpo – comprendere il ciclo mestruale, imparare a distinguere i segnali di eventuali disturbi, accedere a una corretta informazione su contraccezione e prevenzione – è il primo passo per costruire una salute duratura, spiega. Tra i 20 e i 30 anni, si entra nella fase della responsabilità: adottare uno stile di vita sano, sottoporsi a controlli regolari, monitorare eventuali segnali di alterazione del ciclo o dolore pelvico diventa essenziale, oltre che naturalmente iniziare a progettare la maternità se lo si desidera. Dopo i 40 anni, quando il corpo inizia ad avvicinarsi alla menopausa, la prevenzione diventa ancora più decisiva: “Comprendere i segnali del proprio organismo può essere di grande aiuto nella gestione di questa transizione, prevenendo condizioni come osteoporosi e disturbi cardiovascolari”, spiega Nappi. “La menopausa non deve essere vista come una nemica, ma come una fase della vita che, se affrontata con le giuste conoscenze, può essere gestita con serenità, prevenendo patologie come osteoporosi, disturbi cardiovascolari e neurodegenerativi.”
Una delle criticità principali emerse dall’intervista è la mancanza, in Italia, di un’educazione strutturata e trasversale alla salute femminile, con le giovani donne che sempre più spesso si affidano ai social per comprendere e affrontare i propri disturbi: “Questi mezzi svolgono un ruolo ambivalente nella diffusione delle informazioni sulla salute”, afferma ancora Nappi. “Da un lato, contribuiscono ad aumentare la consapevolezza su diverse problematiche; dall’altro, possono alimentare confusione e falsi miti. Le piattaforme social sono strumenti utili per sensibilizzare su disturbi come il dolore durante i rapporti sessuali, le perdite vaginali, la vulvodinia e la vestibolite, ma allo stesso tempo hanno anche incentivato molte donne all’autodiagnosi, con il rischio di interpretare erroneamente i sintomi e seguire trattamenti inadeguati.”
“È fondamentale – conclude Nappi – che le Istituzioni, le Società scientifiche e le Associazioni di esperti si pongano come punti di riferimento chiari, autorevoli e accessibili. Serve un linguaggio comprensibile ma scientificamente fondato, capace di creare fiducia e orientare correttamente le scelte delle donne.”