Fumano di più, provano un maggior senso di solitudine e sono più disinibiti, per loro fare sexting è normale. Questo il ritratto dei figli 18enni di under40 che emerge dall’analisi dei dati raccolti dalla Fondazione Foresta Onlus tramite un questionario distribuito a 4.383 studenti tra i 18 e i 20 anni (1.781 maschi e 2.592 donne, età media 18,4 anni) frequentanti Istituti delle Scuole Superiori del Padovano e del Leccese, all’interno del progetto Prevenzione Andrologica Permanente nelle Scuole. Un focus particolare è stato dedicato ai 528 giovani che al momento del sondaggio hanno dichiarato di avere rispettivamente genitori under40, e che hanno dunque concepito attorno ai 20 anni di età; il 27,8% del campione) e genitori over60 (che hanno avuto figli verso i 40 anni; 14,1%). La ricerca ha rilevato come gli atteggiamenti dei figli cambino notevolmente in base al contesto familiare, generalmente più permissivo tra i genitori-amici e più severo tra i genitori più anziani della generazione precedente, a parità di età dei figli e dunque di contesto storico-sociale.
I genitori-amici fumano di più (19,6%, vs 6,3%) e di conseguenza i loro figli (39,7% vs 33,2%), con una media di oltre 7 sigarette al giorno; tra i figli è un percepito di solitudine maggiore (il 15,5% dichiara di sentirsi “sempre solo”, contro il 7,2%), probabilmente anche a cause del fatto che più spesso i genitori giovani sono anche già divorziati quando i figli hanno 18 anni (29% vs 14%); iniziano inoltre più precocemente a bere alcolici, a un’età media 14,9 anni, contro 15,4.
Per quanto concerne la sfera della sessualità, i figli di genitori giovani hanno avuto più spesso una diagnosi di malattie sessualmente trasmissibili (4,6% vs 1,8%), sintomo di una sessualità più libera ma anche meno sicura; usano di più la pillola del giorno dopo (13,9% vs 9,6%), e praticano il sexting in modo compulsivo (44,8% vs 31,4%).
“Stando ai dati che abbiamo raccolto, viene messo in discussione il modello del ‘genitore-amico’ che ascolta la stessa musica e si veste come il figlio”, dichiara Carlo Foresta, già professore di Endocrinologia presso l’Università di Padova, presidente Fondazione Foresta Onlus. “Il genitore ‘anziano’, che possiamo definire ‘educativo’, inciderebbe in senso positivo nei comportamenti sregolati, come il bere, il fumare e il vivere in modo promiscuo la propria sessualità. I figli spesso imitano il comportamento dei genitori, e il fatto di esser loro ‘amico’ prima ancora che ‘padre’ o ‘madre’ non li aiuta a sentirsi meno angosciati e soli. Sono fatti che rappresentano, forse meglio di mille parole, un trend che la nostra società sta vivendo. Il nostro ruolo sarà quello di cercare di capire e soprattutto scoprire come aiutare le famiglie.”
Contestualmente ai risultati della ricerca, è stato inoltre presentato il progetto Prevenzione della Sessualità e della Fertilità nelle Scuole, promosso in collaborazione con la Provincia di Padova e l’Ufficio Scolastico Provinciale. “Da 15 anni parliamo a migliaia di studenti per mettere a confronto i cambiamenti nei comportamenti e nello stile di vita dei ragazzi”, continua Foresta. “Già nel 2018 avevamo colto un momento di disagio giovanile molto importante, che emerge da determinati comportamenti come la dispersione scolastica, l’isolamento di tipo sociale, la dipendenza dal cybersex, i disturbi alimentari.”
“I dati dell’indagine di Fondazione Foresta ci ricordano quanto sia vitale il ruolo della scuola nella prevenzione”, afferma Luigi Alessandro Bisato, consigliere provinciale all’Istruzione. “Non dobbiamo avere remore ad educare i giovani, ma con la forza dei dati e degli esempi: iniziative come queste contribuiscono a fornire agli studenti gli strumenti necessari per prendere decisioni consapevoli e responsabili per il loro futuro. Il progetto Prevenzione della Sessualità e della Fertilità nelle Scuole è un passo avanti in questa direzione. Come Provincia – conclude – saremo sempre impegnati a fornire supporto e risorse ai nostri studenti per affrontare le sfide della vita.”