Fedele: “Scompenso cardiaco ‘pandemia’ della Cardiologia. Sì ai controlli precoci”

“Lo scompenso cardiaco è la vera pandemia della Cardiologia”, dichiara in occasione della Giornata Mondiale del Cuore, che ricorre il 29 settembre 2024, il prof. Francesco Fedele, responsabile del Reparto di Riabilitazione Cardiorespiratoria presso il San Raffaele di Montecompatri. “I fattori di rischio sono legati agli stili di vita e a condizioni preesistenti come ipertensione, diabete e dislipidemia. Accanto a questi, il fumo, la sedentarietà e l’obesità aggravano significativamente la possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari. Di qui, l’urgenza di sensibilizzare la cittadinanza sulle malattie cardiovascolari, tra le principali cause di morte a livello globale e responsabili in Italia di oltre 220mila decessi all’anno. Presso il San Raffaele di Montecompatri, la riabilitazione cardiorespiratoria svolge un ruolo centrale nel recupero dei pazienti affetti da patologie cardiache, specialmente quelli con scompenso cardiaco: “Riabilitiamo pazienti che provengono da interventi cardiochirurgici e toracici, puntando non solo al recupero fisico, ma anche all’ottimizzazione della terapia, garantendo così una migliore qualità di vita e il prolungamento della sopravvivenza”.

Tra i temi focus della Giornata Mondiale del Cuore, anche l’importanza dei controlli cardiologici precoci: “Sarebbe fondamentale che i controlli cardiaci venissero istituzionalizzati già a partire dai 14 anni, subito dopo la pubertà”, continua Fedele. “Lo screening elettrocardiografico deve essere eseguito indipendentemente dall’attività sportiva o dallo stile di vita, perché anche se la maggior parte dei giovani è sana, c’è un 1-2% di casi in cui possono emergere anomalie causa di gravi eventi come l’arresto cardiaco. Lo screening cardiovascolare anche in adolescenza è uno strumento chiave per prevenire la morte cardiaca improvvisa, che colpisce ogni anno quasi 1.000 giovani sotto i 35 anni.”

Un elettrocardiogramma di base può già rivelare anomalie elettriche del cuore che, se identificate in tempo, consentono di procedere con ulteriori accertamenti e intervenire in modo preventivo, ricordando che le morti improvvise sotto i 30 anni sono raramente causate da infarto: “Per gli uomini è consigliabile iniziare con controlli regolari come l’elettrocardiogramma e l’ecocardiogramma intorno ai 30-35 anni, mentre per le donne questi controlli possono essere posticipati di 5-10 anni. Tuttavia, se vi è una familiarità con problemi cardiovascolari, è necessario anticipare tali esami”, prosegue. “In generale, per una valutazione cardiologica completa e iniziale, sono sufficienti un elettrocardiogramma a riposo e uno da sforzo, oltre a un ecocardiogramma. Qualora emergano anomalie, si possono eseguire esami più complessi come la risonanza magnetica o la TAC coronarica per approfondire la diagnosi.”

“È più importante che mai intraprendere percorsi educativi per garantire alle nuove generazioni una maggiore consapevolezza e capacità di agire in caso di emergenza. La prevenzione – continua Fedele – inizia a tavola: una dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura e olio d’oliva, rappresenta una difesa contro le malattie cardiache”, afferma ancora Fedele, sottolineando come la sola alimentazione non sia sufficiente e sia anzi essenziale combinare uno stile di vita sano con una regolare attività fisica. “Non servono maratone. Basta una semplice passeggiata di 2-3 Km al giorno per mantenere il cuore in salute.”