Fumata nera per la nomina di Profiti a direttore generale del San Martino di Genova. Il ruolo dei partiti

La nomina del prof. Giuseppe Profiti – attuale direttore della Stem, Struttura di missione per la sanità ligure – a direttore generale dell’Ospedale San Martino di Genova, sembrava cosa fatta; l’annuncio sarebbe dovuto arrivare ieri. Al termine di quello che si potrebbe definire un vero e proprio valzer di politici a confronto con il presidente della Regione, Giovanni Toti, e l’assessore alla Sanità, Angelo Gratarola, non essendo evidentemente stato raggiunto un accordo, è arrivata invece la fumata nera. Il presidente Toti, che pure avrebbe l’autorità di fare la nomina, ha preso tempo. Ecco dunque i fatti, riassunti molto bene dallo stesso comunicato rilasciato dalla Regione.

Dopo avere incontrato nei giorni scorsi il segretario ligure della Lega, Edoardo Rixi, il presidente Toti ha ricevuto nel proprio ufficio il segretario regionale di Fratelli D’Italia, Matteo Rosso, con il quale si incontra settimanalmente. Al centro del colloquio, le politiche regionali sulla Sanità, con particolare attenzione al presente e al futuro dell’Ospedale Policlinico San Martino, alla luce dell’improvvisa e tragica scomparsa del direttore generale, Salvatore Giuffrida. Toti e Rosso concordano sul fatto che il percorso di crescita e rinnovamento dell’ospedale genovese debba continuare nel solco dell’ottimo lavoro svolto negli ultimi anni. In quest’ottica, il presidente Toti e l’onorevole Rosso hanno avuto un confronto con il prof. Giuseppe Profiti, con il quale è stata avviata una riflessione sul futuro gestionale del San Martino, nell’eventuale ipotesi che sia proprio Profiti a ricoprire l’incarico di direttore generale. Nei prossimi giorni, si verificherà la percorribilità e la compatibilità di tale percorso.

Si corre tuttavia il rischio di non riuscire a trovare un nuovo direttore generale a breve, e qualcuno ventila l’ipotesi di fare assumere il doppio incarico al direttore sanitario, Giovanni Orengo. O ancora, potrebbe essere nominato un commissario, che non verrebbe però espresso dal presidente Toti, ma dalla Giunta sostenuta dai partiti che il Presidente ha incontrato in questi giorni.

Nel frattempo, persiste – non solo al San Martino – la carenza di personale: pochi giorni addietro, si è appreso dallo stesso assessore alla Salute che dovrebbe a breve essere indetto un concorso per l’assunzione di ostetriche; in altri reparti, tra i quali l’Urologia, sono diversi i medici andati recentemente in pensione, e ancora non sono stati banditi i concorsi per le nuove assunzioni, con il conseguente sovraccarico di lavoro per i medici rimasti in servizio, e qualche disagio per i pazienti. Anche per queste condizioni, sarebbe opportuno avere al più presto un direttore generale per l’Ospedale San Martino di Genova.