
Le infezioni delle vie urinarie rappresentano un vero problema sanitario spesso anche difficile da combattere a causa della resistenza agli antibiotici. In alcuni casi si può andare incontro a shock settico, con necessità di ricovero in terapia intensiva o, nei casi più gravi, al decesso. In futuro, un vaccino potrebbe però combattere le infezioni del tratto urinario e offrire nuove soluzioni in risposta alla resistenza agli antibiotici. È quanto sostengono alcuni ricercatori dell’Università del Texas, che in un lavoro condotto in laboratorio hanno dimostrato l’uso di alcune strutture per incapsulare e inattivare cellule batteriche per creare una sorta di “deposito” che consente ai vaccini di durare più a lungo nell’organismo. La ricerca ha mostrato come sui topi questo metodo sia stato in grado di produrre più anticorpi rispetto allo standard di preparazione vaccinale, con tassi di sopravvivenza più alti. “La vaccinazione come via terapeutica per le infezioni delle vie urinarie ricorrenti viene esplorata perché gli antibiotici non funzionano più”, dichiara Nicole De Nisco, ricercatrice che ha condotto l’analisi. In particolare, i ricercatori hanno utilizzato un ceppo di Escherichia coli. La ricerca è stata pubblicata su Acs Nano.